MERCOLEDÌ 21 MAGGIO 2025





Il fatto

Agriturismo location di eventi, abusi edilizi contestati: a rischio processo in 14

La procura di Torre Annunziata ha chiuso le indagini sul Resort Vivi Natura

di Redazione
Agriturismo location di eventi, abusi edilizi contestati: a rischio processo in 14

Ad un passo dal processo. Per la Procura di Torre Annunziata gli abusi edilizi nell'agriturismo di Pompei, meta di migliaia di famiglie da tutta la provincia di Napoli, sarebbero andati avanti per trenta anni. Rischiano il rinvio a giudizio i proprietari del Resort, ma anche i funzionari pubblici che per l'accusa avrebbero coperto quanto avveniva in una location di eventi e ricevimenti con centinaia di ospiti. I reati ipotizzati a vario titolo sono quelli di abuso d’ufficio, corruzione propria, falso ideologico in atti pubblici, violazione del segreto d’ufficio, falsità ideologica in certificati, reati edilizi e urbanistici.

Ad agevolarsene l'imprenditore di Gragnano, Francesco Sansone, proprietario dal 2009 di una struttura di ottomila metri quadri di cui faceva parte anche un rustico, ma in cui poi sarebbero stati realizzati interventi abusivi per oltre 5 mila metri cubi. A doversi difendere anche un ex geometra dell'ufficio tecnico, Antonio Vitiello, che a 71 anni ormai è in pensione da tempo. E lo stabiese Ferdinando Fontanella, ex funzionario della polizia locale più altri undici indagati. 
Vincenzo Di Maio, 43 anni, di Pompei, Francesco Gargiulo, 43 anni, residente a Pompei, Carmela e Melania Sansone, lo stabiese Angelo Celentano,  Francesco Acrì, 47 anni, Andrea Nunziata, 54 anni, residente a Nola, Nunziato Lamberti, 57 anni, residente a Scafati, Francesco Acierno, 81 anni, residente a Pompei Carmine Vitiello, 78 anni, residente a Torre Annunziata. 

Secondo gli inquirenti si tratterebbe di “una pluralità di interventi protrattasi sino all’aprile 2021, in assenza di permesso di costruire e di autorizzazione paesaggistica, implementando alcuni immobili preesistenti, totalmente abusivi, oggetto di istanze di condono rigettate e di ordinanze comunali di demolizione, alcuni dei quali acquisiti al patrimonio comunale a seguito della mancata ottemperanza all’ordine di demolizione, edificati in un’area soggetta a vincolo di inedificabilità, a vincolo paesaggistico e di rispetto stradale, con un mutamento di destinazione, da area agricola a struttura turistico-ricettiva”. Il cambio di destinazione sarebbe inoltre incompatibile con l’attuale PRG.

Le indagini consentirebbero di ritenere che gli abusi siano stati realizzati “grazie alla voluta e deliberata connivenza tra coloro che avrebbero dovuto tutelare gli interessi pubblici e gli amministratori dell’agriturismo”. In passato la struttura è stata già oggetto di un sequestro preventivo che ha colpito fondi e manufatti per una consistenza complessiva di oltre 14.200 metri quadri.

Le indagini si sono avvalse di intercettazioni telefoniche e di una consulenza tecnica che ha accertato la realizzazione progressiva, negli ultimi 30 anni fino ad aprile 2021, di una lottizzazione abusiva a scopo edificatorio relativa all'agriturismo oggetto di indagine, a via Ponte Izzo.

Lavori fatti senza permessi né autorizzazioni in aree vincolate, implementando alcuni immobili preesistenti, totalmente abusivi, oggetto di istanze di condono edilizio rigettate o comunque non definite e di ordinanze comunali di demolizione, alcune delle quali acquisiti al patrimonio comunale a seguito della mancata ottemperanza all'ordine di demolizione.

Tutte opere che, secondo gli inquirenti, sono state realizzate in accordo con chi avrebbe dovuto tutelare gli interessi pubblici. Sono emerse, infatti, “illegittimità nella gran parte dei procedimenti portati avanti dall'ufficio tecnico comunale”.
Accertato anche un episodio di corruzione nei confronti di un geometra dell’Utc della città mariana. A fronte di una dazione indebita di denaro da parte del committente delle opere abusive, il tecnico del comune avrebbe omesso di inibire l'esecuzione dei relativi lavori, di ordinare il ripristino dello stato dei luoghi e di esercitare la dovuta vigilanza sui lavori in corso.
Accertati, inoltre, due reati di falso ideologico in atto pubblico, da parte di un geometra dell'ufficio tecnico di Pompei e di un capitano della Polizia Locale: avrebbero omesso di riportare, in due distinti verbali di sequestro, alcune opere abusive relative ad un manufatto sito in via Civita Giuliana, di proprietà dello stesso imprenditore titolare dell'Agriturismo.


Puoi ricevere le notizie de IlCorrierino.it direttamente su WhatsApp. memorizza il numero 334 919 32 78 e invia il messaggio "OK notizie" per procedere

14-07-2022 15:24:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA