DOMENICA 04 MAGGIO 2025





Il fatto

Alessandro morto a 13 anni, a capo dei bulli una ragazzina

I genitori: 'Non mostrava nessun malessere'

di Redazione
Alessandro morto a 13 anni, a capo dei bulli una ragazzina

"Alessandro non mostrava alcun malessere". Sono i genitori che hanno affidato ai loro avvocati questo messaggio dopo giorni di silenzio. Il 13enne di Gragnano, morto giovedì e sul cui decesso gli inquirenti indagano per istigazione al suicidio, non aveva detto nulla del dramma che viveva. 

Lo dice Giulio Pepe, l'avvocato che rappresenta i
genitori della giovane vittima. "Alessandro - sottolinea Pepe - era, come è stato più volte ripetuto e scritto in questi giorni, un ragazzo solare, che andava bene a scuola e aveva tanti amici.
Adesso i suoi genitori attendono solo il ritorno a casa della salma, per potere riabbracciare il figlio un'ultima volta prima di procedere ad una giusta sepoltura''.

Disposta l'autopsia si dovrebbe svolgere nella giornata di domani. Dopo sarà possibile fissare i funerali, in occasione dei quali il sindaco di Gragnano, Nello D'Auria, ha già annunciato un giorno di lutto cittadino. 

Sembra nel frattempo ampliarsi il raggio delle
indagini sugli autori dei messaggi contenenti minacce e intimidazioni ritrovati sul telefonino di Alessandro. A capo del gruppo di bulli una ragazzina. Sei gli indagati due donne e quattro maschi che gli hanno reso la vita impossibile. 

La procura di Torre Annunziata, in stretto raccordo con quella per i minorenni di Napoli, lavora con estrema cautela considerando la delicatezza della vicenda e l'età degli
indagati.
 ''Anche loro, come tutti noi - ammette il legale - non sanno come siano andate effettivamente le cose e si sono messi al servizio degli organi
inquirenti, convinti della bontà del lavoro che stanno svolgendo''.
Il papà e la mamma del tredicenne sono stati ascoltati nei giorni scorsi dai magistrati che conducono le indagini sulla morte del loro ragazzo. Parole al momento coperte da segreto
istruttorio.

''I genitori - continua l'avvocato Pepe - intendono
solo sapere se si sia trattato di un incidente fortuito. Se così non fosse, sono pronti, come già hanno fatto finora, ad affiancarsi alla Procura. Malesseri precedenti palesati dal
ragazzo? Nessuno. Alessandro era, come è stato più volte ripetuto e scritto in questi giorni, un ragazzo solare, che andava bene a scuola e aveva tanti amici. Adesso i suoi genitori
attendono solo il ritorno a casa della salma, per potere riabbracciare il figlio un'ultima volta prima di procedere ad una giusta sepoltura''.

La vicenda di Alessandro continua intanto a suscitare sui social un'ondata di commozione e di solidarietà, con l'allarme per le conseguenze dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo.

Fuori del coro la voce, stonata, di un ufficiale dei carabinieri che su Instagram condanna il parere di una psicologa secondo cui "le parole sono armi" e se la prende invece con l'educazione
ricevuta dalla vittima: "Se allevi conigli non puoi pretendere leoni".

Nei suoi confronti l'Arma ha fatto partire una procedura disciplinare. 


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06-09-2022 00:18:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA