6 gennaio 2021: questa la data a cui risale l’ultima vittoria del Benevento in campionato. Sono passati più di due mesi e mezzo da allora, da quando i giallorossi battevano per 2 a 1 il Cagliari, due mesi e mezzo caratterizzati da brutte sconfitte e miseri pareggi. Per la precisione, 11 partite dopo l’Epifania più dolce che ci sia la squadra di Inzaghi ha ottenuto 0 vittorie, 5 pareggi e 6 sconfitte. Una striscia negativa davvero impressionante per un Benevento che dopo 17 giornate occupava saldamente il 10° posto ed aveva un ampio margine di vantaggio sulla concorrenza che lotta per non retrocedere. Sono bastati più di 70 giorni ed ecco che quello stesso Benevento ora è 16° a + 6 dal Cagliari. Ok prima di stazionare nelle paludi di bassa classifica c’è ancora tempo, ma la sconfitta per 4 a 1 con la Fiorentina si è fatta sentire, tanto che Inzaghi ha deciso di portare la squadra in ritiro. D’altronde non poteva fare altrimenti, tenendo presente che i suoi ragazzi sono reduci da sconfitte altrettanto pesanti in cui hanno preso “3 schiaffi” dal Verona, 2 dal Napoli e 4 dall’Inter, dall’Atalanta e dal Crotone. Parlare oggi di crisi è quantomai riduttivo; per capire quanto male stia facendo il Benevento in questo 2021 basterebbe menzionare qualche altro numero. Dopo l’”happyfania”, i giallorossi hanno subìto 26 goal – il totale è di 52 – mentre i goal segnati sono stati solo 8. E le partite giocate sono state per l’appunto appena 11.
Per prima cosa ritrovare un po' di serenità
La preoccupante flessione che sta vivendo il Benevento, che dalla gara contro il Cagliari del 6 gennaio non ha vinto una partita, è evidente a chiunque, anche a Inzaghi che sta provando in tutti i modi a correre ai ripari. Portare la squadra in ritiro dopo la sconfitta pesante contro la Fiorentina è solo l’ultimo tentativo per provare a ricompattare e a dare una scossa a un ambiente che ha bisogno di ritrovare un po' di serenità. E cosa c’è di meglio se non passare del tempo assieme cementando un rapporto che deve dare i propri frutti in campo? D’altronde i goal subìti parlano chiaro, e non solo quelli realizzati dal super Vlahovi? – tripletta per lui – ed Eysseric, ma anche quelli di Faraoni, Foulon e Lasagna. La sconfitta con il Verona in particolare è stata la dimostrazione di come in difesa qualcosa non sta funzionando come dovrebbe, ma non sta funzionando nemmeno il centrocampo che dovrebbe operare da filtro davanti alla prima linea. Purtroppo i mediani Viola ed Hetemaj si stanno dimostrando molto più abili a livello propositivo rispetto a quello difensivo, e tutta la squadra ne sta facendo le spese. O impareranno a coprire meglio o con le loro “prestazioni a metà” i giallorossi sono destinati a sprofondare verso il terz’ultimo posto. E dire che a inizio stagione la maggior parte delle scommesse di Serie A dava la squadra di Inzaghi salva senza grossi problemi. È bastata l’Epifania, che come si suole dire “tutte le feste le porta via”, per far terminare la festa giallorossa che era coincisa con un bel 10° posto. Se, come accennato, è necessario che i giocatori ormai allo sbando ritrovino un po' di serenità, che permetterebbe loro di stare in campo con maggior convinzione, c’è però un problema. Questo problema ha un nome preciso ed è Juventus.
Un impegno proibitivo
Se ne parlerà dalla gara con il Parma di inizio aprile, perché contro questa Juventus, che vuole a tutti i costi lo scudetto, per il Benevento non c’è speranza di ricominciare a risalire la china. Troppo forte l’avversario e troppo proibitivo l’impegno. Inzaghi molto probabilmente non chiederà ai suoi i 3 punti – come è ovvio – ma almeno una reazione di orgoglioso, quella sì. È ora di alzare la voce dopo due mesi e mezzo trascorsi a subire quasi passivamente gli avversari, e contro i bianconeri provarci è un obbligo. Fatto questo, contro gli scudati il Benevento dovrà poi ritrovare al più presto la via dei 3 punti per non dire addio alla Serie A!