Pensava che il bimbo avesse disturbi mentali. Un'ossessione che nessun medico le aveva confermato. Bimbo di due anni annega nel porto di Torre del Greco e la mamma viene arrestata con l'accusa di omicidio. Nella mattinata di oggi la Procura della Repubblica ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di una donna di 40 anni, di Torre del Greco, gravemente indiziata del reato di omicidio volontario del proprio figlio di appena 2 anni.
Le indagini, condotte dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Torre del Greco e coordinate dalla Procura della Repubblica, iniziate nella serata del 2 gennaio e protrattesi senza soluzione di continuità sino ad oggi, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico della donna quale responsabile della morte del suo bimbo. La donna, nella serata del 2 gennaio, è stata ritrovata in mare, sul litorale torrese, con il bambino tra le braccia. Il marito ne aveva segnalato alle Forze dell'ordine l'allontanamento da casa, con il figlio, intorno alle 21 della stessa sera.
Nonostante i tentativi di soccorso e rianimazione il bambino è stato dichiarato deceduto per annegamento. La donna è stata condotta nella caserma dei Carabinieri dove è stata interrogata, alla presenza del difensore di fiducia, dal Pubblico Ministero della Procura di Torre Annunziata, il quale, al termine dell'interrogatorio, ha emesso un decreto di fermo nei suoi confronti. Sono tuttora in corso le indagini per accertare compiutamente i motivi dell'omicidio, ma, allo stato, sulla scorta delle prime acquisizioni investigative, il gesto della donna sarebbe riconducibile al fatto che la stessa credeva che il figlio fosse affetto da problemi di ritardo mentale, nonostante non vi fosse alcuna conferma in tal senso dal punto di vista sanitario. L’indagata, dopo le formalità di rito, verrà trasferita al carcere di Pozzuoli