MERCOLEDÌ 21 MAGGIO 2025





CORONAVIRUS

Boscoreale ai tempi del Coronavirus. In città apprensione per il caso sospetto, lo sfogo di un lavoratore di un supermercato

In Piazza Pace postazioni per donare il sangue, ma solo su prenotazione

di Alina Cescofra
Boscoreale ai tempi del Coronavirus. In città apprensione per il caso sospetto, lo sfogo di un lavoratore di un supermercato

La notizia più temuta è arrivata, anche se si attende ancora la conferma del tampone. Un uomo di Boscoreale potrebbe essere positivo al Coronavirus. La persona è stata messa in isolamento dal suo medico di base che una volta appreso i sintomi ha contattato l’Asl per la comunicazione. La misura preventiva è subito scattata, così come la ricerca delle persone che sono state a contatto con l’uomo, che secondo i dati ufficiali diramati dal Coc sono 11. Tutte loro saranno monitorate per capire se hanno innalzamenti della temperatura e tosse.

Nei giorni scorsi i controlli in città hanno funzionato. La stretta è proseguita anche oggi. I soggetti messi in quarantena obbligatoria in base all’Ordinanza del Governatore De Luca sono 2. 

Nel giorno più duro per l’Italia, il più drammatico, con 627 morti, Boscoreale scopre la paura vera e propria. E’ un inferno psicologico quello nel quale si vive. Le forze dell’ordine proseguono il loro lavoro, ma la fila c’è soltanto fuori ai negozi. Tutti sprovvisti di lievito e farina, ma scarseggiano anche le mini-stilo da giorni. Di alcol etilico neanche a parlarne.

Mercoledì, in Piazza Pace, ci sarà la raccolta di sangue. I donatori sono chiamati all’appello, ma per evitare assembramenti dovranno prenotare al numero 0818574283. L’appello a donare il sangue è stato fatto direttamente dal sindaco Antonio Diplomatico. Il dottore a capo della città anziché perdersi in fuorvianti iniziative e ordinanze, è a lavoro in prima linea, 24 ore su 24, insieme agli uomini del Coc. Ovviamente, anche lui è in apprensione per il caso sospetto in città e lui stesso si accerta che l’auto con la raccomandazione di restare a casa arrivi in tutte le zone di Boscoreale, anche quelle periferiche.

 "È il mio cuore il paese più straziato". Mai come in questi tempi la poesia di Giuseppe Ungaretti è stata più attuale. L'Italia è straziata e sofferente. Non è più tempo per chiacchiere e polemiche, come quelle fra i due primari Galli e Ascierto. Non è una questione di primato ma di responsabilità ed impegno. Ed in questo momento delicato i veri eroi sono loro: medici ed operatori sanitari. 

Anche Boscoreale è straziata e sempre più silenziosa. I controlli sono serrati.

Oggi è iniziata la Primavera, il tempo in cui anche i ragazzi hanno voglia di uscire. Questa volta non è possibile. Si parla degli adulti che stanno soffrendo per ciò che sta accadendo, ma i più giovani non sono da meno. 

I loro ritmi sono cambiati, non c'è la scuola che scandisce il loro tempo. Gli istituti scolastici del territorio stanno valutando ogni possibilità per attuare una didattica a distanza che produca frutti. Non mancano i messaggi di affetto e di rassicurazione da parte di quei docenti che provano un profondo affetto per i loro alunni. 

Nonostante l'emergenza e il timore diffuso la solidarietà e la generosità boschese sono degne di nota. I social sono una finestra su ciò che accade in città.  

Il signor Carlo Umberto Cirillo e i ragazzi del Piano Napoli Villa Regina hanno distribuito 100 mascherine. Le signore Antonietta Catapano e Maria Di Palma ne hanno consegnate altre, tramite l'ex consigliere Gennaro Langella, ai due punti di distribuzione. A loro si sono aggiunti altri cittadini che hanno messo a disposizione stoffa e materiale per cucirle. E’ una gara di solidarietà.

La generosità appartiene anche ai tanti commessi dei supermercati, che nonostante il rischio continuo e giornaliero non risparmiano un sorriso. 

Ma sono stanchi e preoccupati anche loro. "È necessaria più responsabilità da parte delle persone". Questo il pensiero di Giovanni Matrone, dipendente dei Supermercati Miccio di via Della Rocca. "Ci sono persone che arrivano più volte al giorno con la scusa di dimenticare qualcosa. Non è un'uscita necessaria ma è una scusa. Arrivano senza mascherine e senza guanti, senza rispetto per gli altri clienti e per noi". Conclude il giovane, padre di tre figli, che tutti i giorni lavora per garantire un servizio alla comunità.

Stamattina, però, anche Piazza Vargas, dopo la stretta sui controlli negli ultimi giorni, appariva deserta come la foto scattata alle ore 11 e 30.

 


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20-03-2020 22:00:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA