GIOVEDÌ 08 MAGGIO 2025





Il fatto

Campania nemica delle mamme, su 5 solo 2 lavorano e pochi asili

Regione penultima in Italia

di Redazione
Campania nemica delle mamme, su 5 solo 2 lavorano e pochi asili

Solo due madri su 5 hanno lavoro. Campania "nemica" delle madri: è il triste e preoccupante dato che emerge dal decimo rapporto "Le Equilibriste-La maternità in Italia 2025" diffuso da Save the Children e che fotografa le ripercussioni sul lavoro a causa dello sbilanciamento tra carichi di cura e vita professionale, sistemi di sostegno alla genitorialità e fragilità delle mamme single e di quelle che per lavorare in Italia lasciano i figli nel Paese di origine, mettendo a nudo il divario tra le regioni più o meno "mother friendly". La Campania nel cosiddetto "Indice delle madri" stilato da Save the Children risulta infatti la penultima regione italiana, preceduta da Puglia (19esima) e Calabria (18esima) e seguita solo dalla Basilicata, fanalino di coda in questa speciale classifica. Il rapporto fa emerge come l'Italia nel 2024 ha fatto registrare un nuovo record negativo delle nascite, con soli 370.000 nuovi nati, con una flessione del 2,6% rispetto all'anno precedente. L'età media delle madri al parto ha raggiunto i 32,6 anni, parallelamente il tasso di fecondità totale ha subito un'ulteriore contrazione, attestandosi a 1,18 figli per donna, inferiore anche al minimo storico dell'1,19 registrato nel 1995. In Campania il tasso di fecondità nel 2024 è ancora tra i più alti (1,26 figli per donna, più alto della media nazionale, anche se nel 2023 era di 1,29), e nonostante il sud e le isole abbiano registrato i cali più significativi di nuove nascite, rispettivamente del 4,2% e del 4,9%. Come ogni anno, lo include l'indice delle madri, elaborato dall'Istat per studio Save the Children, una classifica delle regioni dove per le mamme è più facile o difficile vivere. In questa classifica, come detto, la Campania è ventesima e dunque penultima. Inoltre, la Campania risulta penultima anche nelle aree salute, servizi e soddisfazione oggettiva, mentre è ultima nell'area lavoro, con meno di due madri con figli minori su cinque che risulta occupata (37,2% rispetto al 63,1% della media italiana nel 2024), un dato inferiore alla già scarsa media del Mezzogiorno (44,3%). "Ancora oggi - afferma Giorgia D'Errico, direttrice affari pubblici e relazioni istituzionali di Save the Children - le diseguaglianze di genere nel mondo del lavoro ma non solo, lo sbilanciamento dei carichi di cura a sfavore delle donne, l'insufficienza o l'assenza completa di servizi per la prima infanzia condizionano la vita e il benessere delle madri. Servono politiche strutturali, integrate e durature che garantiscano risorse e strumenti per sostenere le famiglie nella cura dei figli e nella conciliazione tra vita privata e professionale. È fondamentale, ad esempio, garantire a tutti i bambini e le bambine l'accesso ai servizi educativi per l'infanzia, ampliando l'offerta in tutti i territori e assicurandone la sostenibilità nel lungo periodo, ed estendere la durata dei congedi di paternità, incentivandone l'utilizzo e riconoscendo il valore sociale della cura anche per i padri, in una logica di corresponsabilità. Solo così potremo costruire un futuro in cui la genitorialità, il lavoro e la vita privata non siano in conflitto, ma possano coesistere come parte di un progetto di benessere individuale e collettivo". La Campania infine si conferma, insieme al Piemonte, al 16esimo nell'area della rappresentanza come la scorsa edizione: solo il 15,7% dei rappresentanti negli organi politici locali sono donne. 


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06-05-2025 12:18:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA