DOMENICA 11 MAGGIO 2025





Il fatto

Campania piegata dall'emergenza, De Luca a Conte: 'Siamo vicini al collasso'

Il governatore: 'I prossimi 10 giorni saranno da noi un inferno. Siamo alla vigilia di una espansione gravissima del contagio'

di Redazione
Campania piegata dall'emergenza, De Luca a Conte: 'Siamo vicini al collasso'

De Luca indirizza un grido d'allarme. Il mittente è Conte. Il messaggio: "La Campania rischia il collasso". Nel momento in cui dal Nord arrivano segnali incoraggianti con i contagi in calo, la 'bomba Coronavirus' rischia di esplodere al Sud. A preoccupare non sono tanto gli attuali numeri, ancora molto lontani da quelli della Lombardia e delle altre regioni più colpite dal virus, quanto la capacità delle strutture sanitarie del Mezzogiorno di tenere botta a un'ondata di casi che potrebbe arrivare nei prossimi giorni, quando gli esperti ritengono che il Sud possa pagare dazio alla discesa nelle ultime due settimane di decine di migliaia di persone di ritorno dal Nord.
Va in questa direzione il grido d'allarme lanciato dal governatore campano De Luca che ha scritto al premier Conte: "La comunicazione di questi ultimi giorni relativa alla epidemia è gravemente fuorviante. Il richiamo a numeri più contenuti di contagio al Nord - sottolinea - rischia di cancellare del tutto il fatto che non solo la crisi non è in via di soluzione, ma che al Sud sta per esplodere in maniera drammatica. I prossimi dieci giorni saranno da noi un inferno. Siamo alla vigilia di una espansione gravissima del contagio, al limite del sostenibile".
De Luca non gira intorno al problema: "Per noi è questione di ore, non di giorni. Non voglio alzare i toni. Ma non posso non dire che per quello che ci riguarda, ci separa poco dal collasso, se il Governo è assente". E giù con i dati: "Zero ventilatori polmonari; zero mascherine P3; zero dispositivi medici di protezione. A fronte di un impegno ad inviare in una prima fase 225 ventilatori sui 400 richiesti, e 621 caschi C-PAP, non è arrivato nulla". Dati che per De Luca vanificano tutto il lavoro fatto per creare nuovi posti di terapia intensiva "che - in assenza di forniture - rischiano di non poter essere utilizzati".
La conclusione è drammatica: "Permanendo questa nullità di forniture, non potremo fare altro che contare i nostri morti". 
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25-03-2020 22:24:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA