Un sindaco con la vocazione di San Francesco. Questa la qualità principale che dovrà avere il prossimo primo cittadino di Castellammare. Per lui e la sua squadra è tempo di magra e lo resterà fino a quando il comune non uscirà dal dissesto finanziario. Uno dei regali meglio riusciti che Nicola Cuomo ha lasciato in eredità a chi si siederà sulla poltrona più ambita della città al suo posto. C’è una sorpresa con cui dovrà fare i conti chi entrerà a Palazzo Farnese da vincente, accanto al lungo elenco di grane da risolvere già note, tre per tutte: l’intricata vicenda del restyling della Villa comunale, la nuova gara per l’appalto della raccolta rifiuti e le scelte da assumere sulle Terme di Stabia, ormai fallite. Problemi da impensierire anche l’amministratore più esperto, a cui dedicarsi almeno venti ore al giorno. Tutto questo in cambio di una indennità di 1800 euro lordi al mese che diventano al netto circa 1400 euro. Una vocazione al sacrificio che il nuovo sindaco dovrà condividere con i suoi assessori la cui indennità si aggirerà attorno agli ottocento euro. Stessa cifra per il presidente del consiglio comunale, mentre sui duecento euro in più metterà in tasca il vicesindaco. Questa stretta è conseguenza diretta della dichiarazione del dissesto finanziario, che taglia del 50% le indennità degli amministratori comunali. Una situazione destinata a durare quindi, nella migliore dell’ipotesi, almeno un altro anno. Poi dipenderà dalle capacità del sindaco riuscire a portare il comune fuori dal dissesto, fino a quel momento occorrerà riscoprire le virtù del Santo dei poverelli e guardare al futuro.