In missione in Antartide porta con sé Castellammare di Stabia. Andrea di Pietro è un giovane esploratore stabiese che ha voluto lasciare una traccia della sua città nel suo viaggio di lavoro. Grazie ai social, il trentaseienne secondo ufficiale di Navigazione della marina mercantile , ha deciso di raccontare la sua storia e quella dell'equipaggio che è con lui. Sull'insegna con il nome di Castellammare anche i Pinguini e i chilometri di distanza da casa. "Eccomi qui sulla Nave da Ricerca 'LAURA BASSI' la prima rompighiaccio italiana. Al Terminal Passeggeri del piccolo porto di Lyttelton, in Nuova Zelanda, che altro non è che il vecchio cratere di un vulcano spento. Dopo una bella traversata dall'altro capo del mondo ci prepariamo per la XXXVII Spedizione italiana in Antartide. Quando si arriva qui a Lyttelton non possono non tornare alla mente tutte le avventure passate anche con la vecchia NAVE ITALICA , targata NAPOLI, che per anni è scesa in Antartide quando i social non esistevano e le connessioni ad internet erano più difficili. La nave cambia ma l'equipaggio è sempre per lo più lo stesso, quasi tutto Napoletano. Non tutti sanno che in Antartide per anni si è parlato e si parla tutt'oggi Napoletano. Sempre onorato di essere uno dei rappresentati della Marina italiana nel mondo insieme al piú bell Equipaggio di sempre. Il più affiatato d'Italia . E quando arriviamo in porto e ci chiedono Where are you from? Siamo sempre orgogliosi di rispondere I AM Italian from NAPLES".