Rischiano fino a dodici anni di carcere i datterai di Castellammare e dei comuni vicini accusati di avere fortemente danneggiato i fondali della costa fino alla penisola sorrentina e di avere venduto vongole al veleno pescate vicino alla Foce del Sarno. Pene tra 4 e 12 anni di reclusione sono state chieste per dodici pescatori di datteri che stanno sostenendo, davanti al gup Fernanda Iannone del Tribunale di Torre Annunziata, un processo con il rito abbreviato per l'accusa di avere provocato "alterazioni irreversibili dell'ecosistema marino e del sistema costiero, danni permanenti dovuti all'escavazione ed all'asportazione di interi pezzi di roccia frammentata, morte di milioni di organismi e micro-organismi".
La pena più dura è stata chiesta per lo stabiese Ciro Amodio, 49 anni. Dodici gli anni a cui dovrebbe essere condannato per il pm. Dieci anni chiesti, invece, per Luigi Auletta 52 anni, Salvatore Libero 61 anni, Francesco Mosca 51 anni, Antonio Del Gaudio e Vincenzo Viola 41 anni di Torre Annunziata. Per Raffaele Auletta, 33 anni di Sant'Antonio Abate, chiesti otto anni, come per Catello Massa, 52 anni, stabiese. Sei anni e sei mesi per Luca Visco, quarantenne di Castellammare. Sei anni per Diego Visone 41 anni Napoli. Cinque anni e quattro mesi per Carolina Balzano 43 anni di Boscoreale, quattro anni per Mario Acquaviva.
Le richieste sono giunte al termine della requisitoria del sostituto procuratore Antonio Barba che, insieme con il procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli, ha condotto le indagini coordinate dal procuratore di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso.
Gli arresti, 18 in tutto, vennero notificati lo scorso 28 luglio dalla Guardia Costiera-Capitaneria di Porto: per sette persone il giudice la misura cautelare del carcere mentre per i restanti undici indagati furono disposti i domiciliari. Gli inquirenti contestarono, tra gli altri e a vario titolo, anche i reati di disastro ambientale, ricettazione e associazione per delinquere.
Stando alle indagini, la banda avrebbe operato dal luglio del 2016 nel Napoletano, tra Castellammare di Stabia, Vico Equense, Piano di Sorrento, Meta di Sorrento, Sorrento, Massa Lubrense, ed era dedita in modo professionale e sistematico alla raccolta e al commercio illegale dei datteri di mare (procedure vietate dal 1998) ma anche di vongole veraci provenienti da Rovigliano, contaminate batteriologicamente e chimicamente e quindi pericolose per i consumatori.
Le arringhe del collegio difensivo, composto dagli avvocati Chiummariello, Propenso, Romano, Giuliano e Sorrentino, inizieranno il prossimo 10 marzo.