MARTEDÌ 13 MAGGIO 2025





Il fatto

Castellammare, gli interessi dei d'Alessandro nell'affare porto e sui silos

L'inchiesta della Dda con 10 arresti nasce da indagini sul versante stabiese

di Redazione
Castellammare, gli interessi dei d'Alessandro nell'affare porto e sui silos

L'affare del porto con alle spalle il centro storico di Castellammare di Stabia. Le indagini sulla corruzione nei trasporti via mare partono da una più ampia inchiesta che aveva preso in esame anche presunti collegamenti tra imprenditori e la camorra stabiese.

Il clan d'Alessandro avrebbe avuto interessi non solo sull'approdo storico, ma anche sui Magazzini generali e sui vecchi Silos del grano, che in un progetto dell'Autorità portuale per la trasformazione in Stazione marittima andrebbero abbattuti. In primo piano il ruolo di Salvatore Di Leva, armatore sorrentino che in alcune intercettazioni avrebbe intimidito altri imprenditori della diportisti per concludere l'affare. Da quell'inchiesta della Dda si arriva a quella che ieri ha condotto all'arresto di 10 persone tra funzionari regionali e imprenditori.
A nessuno degli indagati è contestata l'aggravante mafiosa ad eccezione degli imprenditori Salvatore Di Leva e Fabio Gentile, ma con riferimento a due singoli episodi di "Illecita concorrenza con minaccia" per i quali non è stata emessa misura cautelare per carenza di indizi. 

Tutte le persone coinvolte potranno replicare alle accuse nei successivi passaggi del procedimento. La difesa potrà proporre ricorso al Riesame per ottenere l'annullamento dell'ordinanza cautelare. Un gruppo di imprenditori del settore marittimo era riuscito "a spartirsi il mercato delle linee di trasporto pubblico e dei noleggi, costituendo un cartello di imprese" che poteva contare anche sulla complicità di funzionari regionali. E' questo lo scenario di un'indagine condotta dalla Guardia Costiera di Napoli e coordinata dai pm Henry John Woodcock e Giuseppe Cimmarotta che vede ora agli arresti domiciliari 10 persone, mentre per 8 indagati è scattato  l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I reati ipotizzati sono corruzione, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, illecita concorrenza con minaccia o violenza.


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19-11-2022 11:02:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA