MERCOLEDÌ 30 APRILE 2025





Il fatto

Castellammare, i summit di camorra nella scuola a Scanzano

Le chiavi le aveva Luigi D'Alessandro arrestato con altri 15 affiliati

di Mariella Parmendola
Castellammare, i summit di camorra nella scuola a Scanzano

Le chiavi le aveva Luigi D'Alessandro. Il giovane che a 22 anni già siedeva al tavolo dei boss quando la cosca di Scanzano doveva prendere le decisioni importanti. Nelle aule vuote dove fino al 2010 arrivavano i ragazzi del quartiere con le loro maestre, da tempo si svolgevano summit di camorra. Una scelta degli uomini del clan pensata per non essere controllati e intercettati. Sui muri dell'istituto abbandonato scritte anti Stato, come "andate via" e una stella inneggiante alle brigate rosse. Poi la firma del clan la "R" del rione Scanzano. A terra un materasso che potrebbe essere servito durante una latitanza, prestandosi la scuola nella roccaforte controllata dal clan anche ad essere covo per latitanti. Una conferma del ruolo di Luigi D'Alessandro, padrone di casa nelle stanze del comune, ricostruito nell'inchiesta della Dda che martedì scorso ha portato all'arresto di 16 tra boss e colonnelli di Scanzano. Del ruolo del giovane D'Alessandro, figlio di Pasqualino, parla il collaboratore di giustizia Pasquale Rapicano affermando che siedeva al "tavolo delle decisioni" in rappresentanza del padre in carcere. Riunioni che si svolgevano nella scuola e nel parcheggio delle Terme di Stabia, in cui il nonno Sergio Mosca si considerava "padrone di casa" proprio come nella scuola abbandonata.
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27-03-2021 18:51:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA