Un patrimonio immobiliare che ha attirato l'attenzione della commissione d'indagine al Comune di Castellammare. Ai raggi x la situazione patrimoniale dell'ex sindaco Gaetano Cimmino.
Quindici proprieta' tra fabbricati nella periferia stabiese, auto, box e case vacanza in Calabria. Ma il fronte su cui sono stati fatti più accertamenti attiene alla sproporzione tra gli immobili e il reddito dichiarato in base ai guadagni come ingegnere e amministratore pubblico.
Nella relazione, che ha portato allo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche si cerca un nesso con il padre, Catello Cimmino. Ex dipendente dell'ufficio tecnico al quale, in passato, furono sequestrati sette miliardi delle vecchie lire nell'ambito di un'inchiesta per usura. Indagini che, all'epoca, hanno coinvolto anche il padre di un altro politico, attualmente assessore a Pompei.
Dagli accertamenti sui flussi finanziari finiti nella relazione dei funzionari prefettizi risultano bonifici ed assegni del padre con cui l'ex sindaco ha acquistato immobili per 1 milione di euro. Un filone investigativo che non ha riguardato solo Cimmino e potrebbe non essersi fermato con lo scioglimento anticipato.
Secondo indiscrezioni il lavoro della commissione d'indagine andrebbe anche verso accertamenti "fiscali" con un occhio particolare alle dichiarazioni ed alle spese sostenute dai consiglieri e amministratori al fianco dell'ex sindaco fino a febbraio quando il Viminale ha deciso di mandare tutti a casa.