"No alle case a Marina di Stabia". Questo il messaggio che arriva dalla convention di Leu. Bella e partecipata l’iniziativa di questa mattina al Salone Viviani Casa della cultura promossa da Leu. Convegno che parte dall’esigenza data dalla presentazione del progetto presentato da Marina di Stabia. “Se con il progetto di Marina di Stabia così come loro stessi hanno esternato si parla di 200 posti di lavoro, apportando alcune modifiche, eliminando le case facendo altro albergo e mettendo a bando Caserma cristallina e colonia dei ferrovieri se ne possono fare 500 di posti di lavoro. Ma è di questo che dobbiamo parlare? Dobbiamo fare a chi la spara più grossa? La città ha bisogno d’altro, non di sole case vive l’uomo. È innegabile che le opere a terra vanno fatte, ma le case aprirebbero varchi su via De Gasperi che arrecherebbero danni irreparabili.” Inizia così la lunga e complessa relazione fatta da Tonino Scala che partendo da quel progetto ha iniziato a parlare di città spaziando dalla vicende acque, che ha visto tra l’altro la relazione del Professore Giovanni Talarico, alla doppia foce Sarno al tunnel di Varano. Una relazione a tutto tondo che mostra criticità sul progetto che tra l’altro non è possibile realizzarli a normativa vigente bisogna modificare strumenti di pianificazione sovracomunale. “Questo a tutela anche di Marina di Stabia” ha continuato Scala “fiore all’occhiello non solo della città ma d’Europa. Avvertiamo che ci sono potenzialità non sfruttate e temiamo che i problemi nuovi e quelli esistenti, possano dare vita ad una spirale pericolosa tale da rendere astratta qualsiasi speranza di ripresa e di rinascita. La sfida è certamente difficile ma noi, senza nascondere le diversità di visioni e opinioni, non dobbiamo mollare. Non mollare non deve diventare però la solita esortazione retorica, bensì un modo per condividere alcune soluzioni da dare almeno ai principali nodi aperti, per utilizzare al meglio le potenzialità esistenti. Non mollare perché costruire un progetto di sviluppo con la partecipazione della città, con procedure e scelte trasparenti, significa anche dare un colpo serio alla camorra, al suo tentativo di condizionare la politica , le Istituzioni , pezzi di attività economiche e di realtà professionali. Le inchieste in corso ci raccontano, appunto, dell’esistenza un sistema preoccupante e da non sottovalutare. Nasce da queste considerazioni la necessità di compiere tutti, in primo luogo chi ha responsabilità di governo, uno sforzo per invertire la tendenza al declino; ed è con questo spirito che abbiamo inteso promuovere questa iniziativa .Noi pensiamo che la città si trovi di fronte a scelte da compiere, scelte che influenzeranno il futuro della nostra comunità. Non sono temi e problemi semplici, ma questa è la sfida che dobbiamo lanciare, in primo luogo a noi stessi, se davvero vogliamo creare un minimo d’interesse e di partecipazione .
Tenere assieme la massima apertura agli investimenti e alle iniziative dei privati con l’uso corretto delle risorse pubbliche, con la necessità di tutelare gli interessi comuni, a partire dall’ambiente , è la nuova sfida che è posta di fronte a chi governa.
L’altra strada è quella più semplice, lasciar fare, limitarsi a qualche annuncio ma nei fatti determinare una situazione che porti:
a) al blocco delle opere a terra di M. di Stabia
b) a consentire l’attuazione di un piano casa che devasterà la costa
c) a vedere scivolare grandi aree come l’AVIS verso sbocchi imprevedibili
d) alla trasformazione di volumi e spazi per le più svariate attività
e) all’ulteriore pericoloso peggioramento delle condizioni di vita in alcuni quartieri anche per le condizioni inaccettabili di pericolo degli immobili
f) a continuare ad osservare opere bloccate o ( Casa del Facio , Stimmatine… ) senza riuscire ad avere risposte circa i tempi per completamento e l’individuazione di responsabilità
Noi a questa prospettiva intendiamo opporci , vogliamo farlo con tutte le forze, associazioni, singole competenze, giovani, che non hanno intenzione di arrendersi e vogliono battersi per Castellammare. Pronti a lavorare ad un documento, una sorta di manifesto per “il rilancio di Castellammare con obbiettivi e contenuti chiari da presentare alla città, su cui raccogliere le adesioni dei cittadini; un atto per investire il Consiglio e il Sindaco affinché si assumano gli utili a sbloccare lo stallo che perdura da anni.”
Al termine Scala lancia l’idea delle Assise di Palazzo Sant’Anna un luogo aperto al confronto, alla città per aiutare a governare i processi complessi di una città distratta e per aiutare lo stesso governo cittadino.
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