VENERDÌ 09 MAGGIO 2025





Il fatto

Castellammare, nel quartiere del falò della vergogna una statua di Padre Pio dedicata al boss

Il nipote del ras regista delle minacce di morte ai pentiti, lunedì gli interrogatori di garanzia

di Redazione
Castellammare, nel quartiere del falò della vergogna una statua di Padre Pio dedicata al boss

Una statua di Padre Pio dedicata a Salvatore Imparato. L'omaggio del quartiere al ras del Savorito é l'inquietante aspetto rivelato dal collaboratore di giustizia Renato Cavaliere. E a lui e agli altri pentiti era rivolto il messaggio di morte affisso sul falò della vergogna la notte dell'Immacolata in quel quartiere di periferia di cui svela il perverso intreccio tra la camorra e gli abitanti di quelle palazzine popolari. Lo striscione di morte sarebbe la risposta della famiglia Imparato, tra i fedelissimi dei D'Alessandro e gestori di una importante piazza di spaccio, a Cavaliere e agli altri collaboratori di giustizia i cui resoconti hanno fatto scattare arresti eccellenti a Castellammare come quello di Teresa Martone, vedova del boss Michele D'Alessandro. Il nipote del ras dei "paglialoni" era il capo del commando che appicco' il fuoco ad un manichino, perché com'era scritto nello striscione "così devono morire i pentiti abbruciati". È Francesco Imparato, secondo la Dda, il regista della notte degli orrori con la complicità di Fabio Amendola e Antonio Artuso e di due minorenni. Per gli inquirenti striscione e falò dell'8 dicembre "non è solo espressione di solidarietà degli appartenenti al Rione Savorito ai D'Alessandro, ma anche una gravissima minaccia di morte prospettata ai danni dei collaboratori di giustizia". Lunedì gli interrogatori di garanzia ai cinque ragazzi, per cui è scattato il divieto di dimora, accusati di avere provato a intimidire i pentiti che hanno anche svelato i rapporti tra gli Imparato e i D'Alessandro e sulle quote di denaro versate alla cosca di Scanzano dalla piazza di spaccio. Per gli inquirenti non si tratta di una bravata di un gruppo di ragazzi, ma di un messaggio mafioso che in un quartiere come il Savorito potrebbe produrre un effetto imitativo. In un pezzo di città in cui nella stessa notte dal palco a Moscarella il cantante neomelodico Tony Marciano dice: "Grazie a Salvatore della Faito per avere reso possibile tutto questo". E ora toccherà al Riesame decidere se Francesco Imparato e i suoi complici hanno usato la forza del clan D'Alessandro per minacciare i pentiti con il falò della vergogna.


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22-02-2019 22:55:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA