Strappo in maggioranza sulla decisione di nominare il 50% degli scrutatori che saranno nei seggi elettorali per il referendum dell'8 e 9 giugno. Si sono schierati contro la scelta passata in commissione elettorale di non sorteggiare tutti gli scrutatori ma solo la metà. Contro la scelta hanno attaccato Maurizio Apuzzo di Base popolare, Gino Fiorenza di Bene comune e Nino di Maio di Noi Stabia.
Dice Apuzzo: "Nella nomina degli scrutatori serviva trasparenza. Non parteciperemo alla riunione di maggioranza. Trasparenza nella nomina degli scrutatori in vista del referendum dell'8 e 9 giugno E’ questo quanto era necessario per il comune di Castellammare . Ci saremmo aspettati la scelta del sorteggio come strumento per individuare le scrutatrici e gli scrutatori per i referendum . Sarebbe stato un metodo giusto e trasparente- dice il dottor Maurizio Apuzzo consigliere comunale - Nominare gli scrutatori è invece, a mio avviso, una scelta che genera ulteriore sfiducia verso le istituzioni e la politica oltre che un metodo sbagliato. Il sorteggio pubblico rappresentava la massima scelta di trasparenza oltre che un atto di vera democrazia partecipativa. In conferenza stampa qualche settimana fa avevamo chiesto di affrontare insieme una riflessione sulla città. Una richiesta che non ha sortito effetti".
Dello stesso parere Bene Comune che "si dissocia fermamente dalla decisione di non assegnare a sorteggio pubblico gli scrutatori per i referendum.
La posizione dei giovani stabiesi, e non solo di essi, ma di una buona parte della città relativamente al criterio di scelta degli scrutinatori è ben nota e parte dagli anni ottanta quando Castellammare di Stabia fu il primo Comune italiano ad optare per il sorteggio pubblico, sulla spinta di una raccolta di migliaia di firme di cittadini operata dai “Giovani DC”.
Da allora e per oltre 25 anni nella nostra città, gli scrutatori sono sempre stati nominati dalla commissione elettorale previo sorteggio pubblico effettuato nella sala consiliare.
Si deve purtroppo amaramente constatare che ieri la commissione elettorale, con componenti a maggioranza di centro-sinistra, è tornata (come aveva già fatto la precedente commissione elettorale con componenti a maggioranza di centro-destra) al “sistema” delle nomine dirette degli scrutatori che spesso rispondono a criteri clientelari.
L’Associazione Bene Comune e il suo consigliere comunale dott. Luigi Fiorenza prendono le distanze da questa incresciosa decisione che calpesta un criterio oggettivo imparziale e trasparente, consistente nel sorteggio pubblico e chiede alla commissione elettorale e al Sindaco Luigi Vicinanza che la presiede, di ripristinare le nomine a sorteggio.
Con il pubblico sorteggio si evita, infatti, che soltanto chi “conosca questo o quel personaggio influente di partito possa accedere ad un diritto che è di tutti i cittadini e non solo di alcuni”; si combatte la logica della “partitocrazia” e del “clientelismo” e si dà a tutti i giovani cittadini l’opportunità di un’occasione di lavoro senza doversi piegare a questo o a quel “potente” o “intermediario” di turno".