VENERDÌ 09 MAGGIO 2025





Il fatto

Castellammare, stuprò dodicenne e la ricattò con i video della violenza: a processo nipote del ras di Scanzano

Evaso dalla comunità, ha interrotto il percorso di recupero, rischia da 3 a 5 anni

di Redazione
Castellammare, stuprò dodicenne e la ricattò con i video della violenza: a processo nipote del ras di Scanzano

Stuprò una ragazzina facendo anche un video sull'inferno inflitto alla vittima con due amici. A processo il nipote del ras dei d'Alessandro che violentò una dodicenne nelle Terme nell'aprile del 2018 a Castellammare. Revocato il percorso di recupero per il giovane del branco, evaso più volte dalla comunità in cui si trovava dopo l'arresto per il terribile episodio. I tre minorenni avevano ammesso di essersi resi colpevoli di quelle violenze e cominciato un percorso di recupero, che, però, il parente di un affiliato alla cosca di Scanzano ha interrotto. Fissata nei giorni scorsi la prima udienza del processo, è stata rinviata a marzo come anticipato dal quotidiano Metropolis. Ora il ragazzo rischia una condanna da tre a cinque anni, oltre alla terribile violenza è infatti accusato di estorsione per avere ricattato la ragazzina con video dello stupro. Una minaccia di pubblicare tutto sul web, se la vittima non avesse scelto la strada del silenzio. Le indagini, condotte dalla squadra mobile diretta da Luigi Rinella e coordinate dalla pm minorile Fabrizia Pavani, erano partite dalla coraggiosa denuncia della vittima e dei suoi genitori, che dopo la terribile violenza subita dalla figlia hanno deciso di lasciare Gragnano per trasferirsi al Nord. Una ragazzina colpevole solo di avere accettato un invito dalle persone sbagliate, convinta di andare ad una festa e finita in un inferno. La dodicenne avvicinata con le amiche in villa comunale fu portata nelle Terme di Stabia con l'inganno per poi diventare vittima di abusi, ricatti e minacce e sfociata nello stupro di gruppo. I difensori degli imputati avevano chiesto la "messa alla prova", l'istituto previsto dal codice minorile che prevede la sospensione del processo e l'estinzione del reato in caso di esito positivo del percorso di rieducazione. Ma il nipote del ras non è "pentito" e subirà il processo con la prossima udienza fissata a marzo. 


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05-12-2019 15:05:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA