MARTEDÌ 13 MAGGIO 2025





L'inchiesta

Droga dalla Spagna, gli imprenditori stabiesi narcos per cinque clan

Il procuratore Filippo Beatrice: "Scoperto un canale che riforniva ampie fette del mercato di cocaina in tutta Italia"

di Redazione
Droga dalla Spagna, gli imprenditori stabiesi narcos per cinque clan

Cinque clan a gestire la regia dei chili di cocaina che dal Sud America arrivavano via mare a Castellammare. Lavoravano per cinque organizzazioni criminali i due fratelli finiti in carcere ieri a conclusione di un’indagine durata due anni. Utilizzando barche a vela predisposte con doppiofondo, trasportavano ingenti quantitativi di droga fino in Italia con una base logistica in Spagna. Tre persone accusate di traffico internazionale di sostanze stupefacenti arrestate ieri mattina: si tratta di due fratelli imprenditori Giuseppe e Raffaele Maurelli, entrambi incensurati, di 46 e 44 anni, originari di Castellammare di Stabia e Paolo del Sole, titolare di una rivendita di autovetture a Scafati, trentanovenne di Torre del Greco. Ad eseguire la misura interdittiva, emessa dal gip del tribunale di Napoli a seguito di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, gli agenti della Squadra Mobile di Napoli, supportati da personale della Direzione Centrale per i servizi antidroga e del servizio centrale operativo, con la collaborazione di personale dell'Unidad de Drogas Y Crimen Organizado di Madrid. Secondo gli inquirenti ogni cosca era disponibile a versare un anticipo di cinquantamila euro per finanziare ogni trasferta sulla rotta Venezuela-Spagna-Italia. Un cartello tra clan per ridurre rischi e costi di cui hanno fatto parte il clan Gionta e Gallo-Cavaliere a Torre Annunziata, ai Cesarano a Castellammare e Pompei e in passato per la cosca stabiese Omobono-Scarpa. Del resto proprio a Ponte Persica sono cresciuti i fratelli, figli di una famiglia di commercianti, che hanno cominciato a fare gravitare i propri affari tra Castellammare, Pompei e Scafati. Dello stesso quartiere lo skipper Bartolo Di Massa da cui è partita l’inchiesta.
Le indagini cominciate nel 2013, hanno avuto un'importante svolta il 24 luglio 2014, quando Squadra Mobile di Napoli e polizia spagnola avevano trovato a bordo dell'imbarcazione a vela ''Scugnizza'' 680 chili di cocaina suddivisa in panetti. L'imbarcazione - avevano appurato le forze dell'ordine - partita da Napoli a febbraio aveva raggiunto il Venezuela per poi fare rotta verso la Spagna, dove era stata intercettata dalla polizia. Nell'occasione furono arrestate tre persone tra cui appunto Bartolo Di Massa. La droga sequestrata, destinata all'Italia, aveva un valore di oltre 115 milioni di euro.
A seguito delle indagini relative a tale sequestro, è stato individuato uno ''strategico canale di approvvigionamento di droga - scrive in una nota il Procuratore della Repubblica aggiunto, Filippo Beatrice - che consentiva di saturare ampie fette del mercato di cocaina nel territorio nazionale''. Partite gestite da cinque clan che poi rifornivano piazze di spaccio in tutta Italia. 


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20-04-2017 20:17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA