Bastava una telefonata per prenotare cocaina o marijuana. Poi bisognava andare a ritirare il pacchetto prenotato, che era lanciato da una finestra o addirittura calato con un paniere. E’ stato scoperto così un droga shop a Rovigliano gestito da un’organizzazione di torresi e stabiesi lo scorso autunno. In quindici sono finiti a processo per avere fatto parte del gruppo che per gli inquirenti aveva come regista Raffaele Giorgio, a capo del market della droga tra Castellammare e Torre Annunziata. Questa la ricostruzione fatta durante la dura requisitoria del Pm della Procura di Torre Annunziata che ha chiesto ieri per il venticinquenne otto anni di carcere. Un anno in più di quanto il pm, Antonella Lauri, ha chiesto per Rocco Mellone, 62 anni sempre di Torre. Ben 150 gli episodi ricostruiti dagli inquirenti nell’inchiesta che ha portato all’affondo con cui ieri la Procura ha chiesto dure condanne per tutti, come epilogo di un'operazione che ha smantellato una piazza di spaccio che si voleva collocare tra le più attive nel mercato illegale della droga alla periferia delle due città. Dell’organizzazione facevano parte anche due pusher che hanno già patteggiato la pena a giugno. Due anni e 4 mesi di pena per Rosa Fiorillo, 49 anni, di Torre Annunziata e quattro anni, invece, per lo stabiese Espedito Orvelli, 47 anni. Per gli inquirenti, come scrive oggi il quotidiano Metropolis, la banda incassava anche diecimila euro a settimana. Sei anni e quattro mesi chiesti per Francesco Masella, 63 anni di Castellammare e sei anni per Salvatore Montemurro, trentaduenne e Luigi Gallo, entrambi di Torre. Nel giro di quelli che, per gli inquirenti, contavano di più altri due stabiesi: Giovanni Espedito, 32 anni e Giuseppe Tremodi per i quali sono stati chiesti quattro anni. Sono tre invece gli imputati a cui viene assegnato il ruolo di pusher dell’organizzazione. Rischia tre anni di carcere Gennaro Guida, torrese di 46 anni, due anni e otto mesi Alfonso Formisano di Boscoreale e Salvatore Di Martino trentottenne stabiese. Chiusa la pagina dell'accusa toccherà agli avvocati difensori, poi sarà la sentenza a scrivere la parola fine sul droga shop di Rovigliano.