Restano in carcere l'operatore socio sanitario Rosario Cirillo e l'infermiere Giuliano Di Girolamo, arrestati dai carabinieri del Nas nell'ambito delle indagini sulle false vaccinazioni nell'hub vaccinale della "Fagianeria" del Museo di Capodimonte.
La 12esima sezione del Tribunale del Riesame di Napoli ha rigettato le istanze di attenuazione della misura cautelare del carcere presentate dai legali degli imputati.
Sulla decisione hanno pesato le dichiarazioni non combacianti rilasciate dai due indagati durante gli interrogatori che, verosimilmente, hanno fatto ritenere ancora sussistente il pericolo di inquinamento delle prove.
Alla lunga lista di reati che la Procura di Napoli contesta ai due indagati che, quindi, restano in carcere, si aggiunge ora anche quello di epidemia colposa.
Cirillo e Di Girolamo, due dipendenti dell'Asl Napoli 1, incastrati tra l'altro dalle immagini registrate dagli investigatori nell'hub, sono finiti in carcere lo scorso 26 gennaio con le accuse di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, peculato e falso in atto pubblico. A questi reati adesso si aggiunge anche quello di epidemia colposa.
Secondo quanto emerso dalle indagini, l'operatore socio sanitario procurava i pazienti, una trentina quelli individuati finora, che pagavano 150 euro mentre l'infermiere iniettava il vaccino nell'ovatta.