L'incidente alla Funivia del Faito, 25 gli indagati.
Per l'incidente probatorio iscritto anche il presidente dell'Eav.
Venticinque persone, tra cui anche Umberto De Gregorio, il presidente dell'Eav, l'ente che gestisce l'impianto, sono state iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Torre Annunziata nell'ambito delle indagini sulla tragedia della funivia del Faito, costata la vita di quattro persone.
L'iscrizione da parte dei magistrati del pool costituito dal procuratore Nunzio Fragliasso si è resa necessaria in vista di un accertamento tecnico irripetibile che sarà preceduto dal conferimento dell'incarico ai periti, previsto per il prossimo 23 maggio. Il pm ipotizza i reati di disastro colposo e omicidio colposo. Accanto ai vertici Eav, il presidente De Gregorio, il direttore operativo Pasquale Sposito, il caposervizio Pasquale Di Pace, il direttore di esercizio Marco Imparato e il dirigente infrastrutture Giancarlo Gattuso (dal secondo al quinto già iscritti nella prima fase) nell’indagine entrano anche ditte e tecnici. Roman Parth, il tecnico della ditta “Franz Parth” che a gennaio 2024 effettuò le operazioni di rifacimento delle teste fuse dell’impianto e Franz Parth, legale rappresentante della ditta; Boris Susic, tecnico e amministratore della ditta Seis, che a febbraio 2025 si occupò dei controlli alle funi; Pierfrancesco Cappellari, amministratore della ditta Lamet che a marzo 2025 curò l’assistenza alle prove di frenata, anche di emergenza, della funivia; Franco Zaccagnini, tecnico della ditta Sacmif che per conto della Parth eseguì controlli alle funi e alle teste fuse; Andrea e Luca Lallini, legali rappresentanti della Sacmif.
E poi, 11 dipendenti dell’Eav che risultano essersi occupati in diversi momenti delle verifiche e delle prove giornaliere o mensili e trimestrali della funivia: Massimo Amitrano, Alfredo Ciliberti, Salvatore Cirillo, Aniello Colucci, Giovanni De Simone, Domenico Donnarumma, Giuseppe Esposito, Luca Fontana, Antonio Gargiulo, Enrico Mirolla, Giovanni Pisacane. Infine Francesco Esposito e Pasquale Gravina, ingegneri dell’agenzia nazionale Ansfisa che presero parte all’ispezione annuale dell’impianto dal 24 marzo al 2 aprile 2025.
A tutti i destinatari degli avvisi gli inquirenti contestano il reato di omicidio colposo e lesioni colpose in concorso e "condotte omissive" in relazione "alle attività di progettazione, manutenzione, controllo verifica, vigilanza, ispezione" dell'impianto in cui persero la vita, lo scorso 17 aprile, il dipendente dell'Eav Carmine Parlato, la giovane turista israelo-palestinese Janan Suliman, i coniugi Elaime Margaret e Graeme Derek Winn, e in cui è rimasto gravemente ferito il fratello di Janan, Thabet Suliman. A quattordici indagati viene contestato di avere attestato l'assenza di criticità e/o di problematiche nell'impianto dove si è verificata la tragedia consentendo l'apertura della funivia, lo scorso 10 aprile. L'iscrizione nel registro degli indagati consente a tutti i destinatari degli avvisi - tra cui figurano dipendenti dell'Eav ma anche tecnici e funzionari dell'Ansfisa - l'Agenzia nazionale sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali - che hanno effettuato i controlli alla funivia, oltre che i referenti della società Franz Part che si sono occupati della manutenzione e del rifacimento delle "teste fuse' (una delle quali è stata rintracciata e sequestrata qualche giorno fa) - di poter nominare un consulente di parte che può assistere all'incidente probatorio.