La corsa contro il tempo. E forse anche contro il passato, e i problemi che poi vennero raccontati per anni come divertenti aneddoti.
A Pompei è cominciato il conto alla rovescia per il concerto più atteso degli ultimi lustri. David Gilmour, storico chitarrista dei Pink Floyd, torna negli Scavi dopo 45 anni. Dopo quell’indimenticabile concerto realizzato a porte chiuse e poi trasformato in un film cult. Magari il più noioso film della storia dei Pink Floyd, ma sicuramente il più amato dai fan del gruppo londinese.
Pompei scavi in queste ore è letteralmente blindata. Alle spalle dell’Anfiteatro sta nascendo un vero e proprio villaggio che ospiterà Gilmour, i suoi musicisti e le centinaia di tecnici che stanno lavorando giorno e notte per assicurare ai privilegiati, che hanno pagato un biglietto di oltre 300 euro, una serata indimenticabile.
Intanto, per ora, lo spettro è la copertura elettrica. 45 anni fa, a poche ore dalle prime riprese si scoprì che non si riusciva a far arrivare corrente. Nessuno si perse d’animo. E un mega cavo elettrico partì dal Municipio e attraversò tutta la città, protetto da decine di volontari, per evitare il ‘buio’.
Quel ricordo, che poi ha fatto il giro del mondo, è oggi ritornato ad impensierire l’organizzazione. Ma, naturalmente, l’elettricità per la leggendaria chitarra di Gilmour ci sarà eccome.
Più complicato è l’allestimento del palco nell’anfiteatro e la decisione di non prevedere posti a sedere. Si starà all’impiedi, insomma. E non tutti sono felicissimi.
Così come qualche preoccupazione è data dal ‘villaggio Gilmour’ che sta invadendo il sito archeologico.
In città, intanto, è tutto pronto per il conferimento della cittadinanza onoraria a Gilmour. C’erano state polemiche, ma alla fine la decisione è passata all’unanimità.
Segretissimi l’ora e il giorno dello storico ingresso del chitarrista a Palazzo De Fusco.
Vi terremo aggiornati.