Il giro d’affari complessivo generato dal settore del gioco d’azzardo in Italia ha superato i 150 miliardi di euro annui. Si tratta di un comparto che comprende attività quali scommesse sportive, lotterie, giochi da casinò online e fisici, bingo e macchine da intrattenimento, comunemente note come slot. Questa cifra considera la spesa lorda dei giocatori, vale a dire l’importo totale giocato prima della restituzione delle vincite.
Il segmento più rilevante continua a essere quello degli apparecchi da intrattenimento, che include sia VLT che AWP. Seguono, in ordine di volume, il gioco online, le scommesse sportive, il gratta e vinci e le lotterie tradizionali. Il gioco da remoto ha registrato una crescita costante negli ultimi anni, trainato dalla digitalizzazione e dalla crescente offerta di piattaforme regolamentate.
Parallelamente, si è assistito a un aumento di operatori con licenza estera, in particolare fuori dal circuito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Questo ha stimolato un mercato concorrenziale che ha contribuito a diversificare ulteriormente l’offerta, intercettando le preferenze di utenti più esperti.
Negli ultimi tempi, ad esempio, molti giocatori italiani hanno spostato le proprie preferenze verso i casinò digitali con payout rapidi. In questa categoria rientrano numerosi casinò non AAMS che pagano subito, piattaforme estere che godono di una crescente popolarità grazie a processi di prelievo semplificati, assenza di limiti settimanali e accesso diretto a giochi internazionali non disponibili nelle piattaforme locali.
La pandemia ha determinato un’accelerazione significativa della transizione dal gioco fisico a quello online. Durante i mesi di chiusura delle sale da gioco e l’interruzione delle attività nei punti vendita, molti utenti si sono rivolti alle piattaforme digitali per continuare a giocare. Sebbene le restrizioni siano oggi allentate, il comportamento degli utenti è rimasto in parte invariato, consolidando la crescita dell’online come tendenza strutturale.
Di particolare rilievo è l’aumento delle registrazioni di nuovi conti gioco nei casinò digitali. Questo dato evidenzia non solo un’espansione numerica degli utenti, ma anche una maggiore confidenza con strumenti di pagamento elettronici, e-wallet e criptovalute, utilizzati per depositi e prelievi.
In parallelo, le software house hanno investito nello sviluppo di titoli innovativi, come slot tematiche, giochi live e applicativi mobile responsive, incrementando l’interazione dell’utente e il tempo di permanenza sulle piattaforme. Anche le sezioni dedicate alle scommesse sportive hanno ampliato la propria copertura, includendo eventi minori, campionati internazionali e sport virtuali.
Al momento, il mercato italiano del gioco d’azzardo è presidiato da un insieme di operatori autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, a cui si aggiunge un numero crescente di piattaforme internazionali. La concentrazione del settore rimane alta, con pochi operatori a spartirsi la quota principale del fatturato complessivo.
La distribuzione dei profitti segue una struttura articolata. Una parte significativa della raccolta viene restituita sotto forma di vincite ai giocatori. Un’altra componente consistente è assorbita dal prelievo fiscale, variabile a seconda della tipologia di gioco. Le entrate fiscali provenienti dal comparto si mantengono elevate e rappresentano una delle fonti stabili per il bilancio statale.
I margini di profitto per gli operatori dipendono da diverse variabili tra cui la fedeltà dell’utenza, l’efficienza nella gestione del rischio, la capacità di innovazione e l’ottimizzazione dei costi di marketing. Sul piano operativo, molte società tendono a diversificare l’offerta attraverso la gestione congiunta di casinò online, scommesse e giochi a quota fissa, per bilanciare la volatilità di ciascun segmento.
Il panorama regolatorio italiano è stato oggetto di numerose modifiche negli ultimi anni. Le normative vigenti mirano a tutelare l’integrità del mercato e a contrastare fenomeni illeciti come il riciclaggio o la ludopatia. Tuttavia, il rapido sviluppo dell’online e la diffusione di operatori internazionali impongono una riflessione sull’efficacia degli attuali strumenti normativi.
Un elemento critico riguarda la tassazione differenziata tra gioco fisico e telematico, nonché la frammentazione tra concessioni e regimi speciali. Ciò ha prodotto asimmetrie competitive che talvolta avvantaggiano attori con presenza esclusiva nel digitale. Il tema della pubblicità è anch’esso al centro del dibattito, anche alla luce delle restrizioni introdotte dal cosiddetto “Decreto Dignità”, che ha limitato forme promozionali tradizionali su mezzi televisivi e radiofonici.
Nel breve termine, si ipotizza un riordino generale del settore attraverso un nuovo bando per le concessioni e una revisione della normativa fiscale. Alcune proposte includono la centralizzazione dei dati di gioco e una maggiore collaborazione con provider tecnologici per garantire tracciabilità e trasparenza.
Il settore del gioco d’azzardo, nella sua interezza, contribuisce in modo rilevante all’economia nazionale, non solo in termini di entrate fiscali ma anche sotto il profilo occupazionale. Le attività legate alla gestione delle sale gioco, alla manutenzione delle apparecchiature, al customer service online e allo sviluppo software occupano numerosi addetti, sia direttamente che nell’indotto.
Le regioni con maggiore densità di punti vendita e sale autorizzate corrispondono generalmente alle aree con elevata urbanizzazione, come Lombardia, Lazio e Campania. Tuttavia, anche in regioni periferiche si registrano sviluppi imprenditoriali legati all’affiliazione con operatori digitali e all’erogazione di servizi di assistenza clienti.
L’innovazione tecnologica sta aprendo nuove opportunità occupazionali, in particolare nel campo dell’analisi dati, della sicurezza informatica e dell’ingegneria del software. Le piattaforme di gioco, oggi, necessitano di profili professionali capaci di gestire ambienti digitali complessi, aggiornare in tempo reale le interfacce utente e prevenire accessi non autorizzati.
In prospettiva, la sostenibilità del comparto dipenderà dalla sua capacità di integrare esigenze economiche, normative e tecnologiche in un quadro organico, soggetto a continui adeguamenti.