"Un gran lavoratore". Due parole per definirlo. C'è sgomento nella piccola comunità di Agerola per la storia che lo vede protagonista di un omicidio. E' questa l'accusa da cui dovrà difendersi Antonio Acampora che per gli inquirenti ha premuto il piede sull'acceleratore per uccidere Rino Medaglia, per lui rivale in amore. "Sapevamo che la vita di Antonio era stata devastata dalla separazione con la moglie" dicono nel piccolo comune dei Lattari a 24 ore dalla tragica morte del geometra responsabile dell'ufficio tecnico. Ma da questo ad immaginarlo alla guida dell'auto che ha investito la sua vittima senza dargli scampo c'è un salto che nessuno riesce a fare. "Antonio è un uomo schivo, silenzioso ma tranquillo. Una persona perbene". Delle sue liti con Medaglia si sapeva in paese, ma mai nessuno scandalo o clamore. Antonio, 46 anni, ogni giorno andava a lavoro in una pizzeria di Positano. Sconcerto anche tra i colleghi. Eppure ora Antonio, in carcere a Poggioreale, dovrà spiegare il suo gesto. Quella sequenza di morte in cui ha messo il piede sull'acceleratore e travolto Rino Medaglia. Attimi che hanno distrutto due famiglie, come ricorda il sindaco Mascolo.