Tra le accuse ci sono anche molestie sessuali ad una dipendente per costringerla a licenziarsi. Vessazioni e minacce che coinvolgerebbero anche soci e direttore dei supermercati. Ad incastrare il proprietario di una catena di supermercati conversazioni registrate dei dipendenti a cui toglieva soldi e diritti. Contro Giuseppe D'Auria, agli arresti domiciliari da ieri, sono stati formulati quarantuno capi d’accusa, molti in concorso con soci o collaboratori, per comportamenti comprendenti ritorsioni e ricatti ai dipendenti, con altrettante parti offese tutte impiegate in varie mansioni nei suoi punti vendita. L'inchiesta condotta dalla Procura di Nocera, riguarda supermercati tutti della provincia di Salerno. Nell’elenco delle contestazioni formulate rientra anche la vendita di pietanze da asporto preparate con alimenti scaduti, non idonei alla somministrazione e al consumo, come carne annerita “aggiustata†con l’utilizzo di additivi. Contestualmente è stato eseguito un sequestro preventivo per oltre 1milione 704mila euro, disposto dal gip del Tribunale di Nocera Inferiore, Gustavo D'Auria. Il settantenne, noto negli ambienti commerciali come “il colonnello†per il ruolo ricoperto in passato nell’esercito, abusava della sua posizione attraverso vessazioni, usando continuamente minacce di licenziamento con il meccanismo delle contestazioni disciplinari per ottenere rinunce alle spettanze da parte dei dipendenti, costretti così a firmare conciliazioni sindacali, a rinunciare a permessi e riposi, accettando retribuzioni inferiori al lavoro prestato. In particolare, la Procura aveva chiesto misure cautelari anche nei confronti di altre cinque persone indagate a vario titolo tra collaboratori e direttori dei supermercati in questione: uno di questi risponde di un episodio più delicato, con accuse di violenza sessuale adoperata nei confronti di una dipendente. I supermercati in cui avvenivano i casi enumerati si trovano in tutta la provincia di Salerno, da Nocera Superiore a Nocera Inferiore, passando per Sarno, Cava de’ Tirreni, Giffoni Vallepiana, San Valentino Torio, Pagani. Le somme dovute ai dipendenti, costretti con la forza e l’inganno alla rinuncia, andavano dalle migliaia di euro fino a superare i centomila, tra spettanze, trattamenti di fine rapporto e crediti vari di lavoro. Tra i punti vendita, anche un negozio "Sole 365" a Nocera Inferiore, slegato dalla proprietà principale perché in franchising. Una nota della società : "L’amministratore delegato di AP Commerciale srl, proprietaria del brand Sole365, Michele Apuzzo, comunica che quanto accaduto al punto vendita di Sole365 di Nocera inferiore, non rientra nella responsabilità di AP Commerciale srl, poiché trattasi di un punto vendita gestito da un affiliato, che della propria condotta darà conto in altre sedi".
"La società AP Commerciale srl - continua la nota - si riserva ogni diritto di richiesta di risarcimento dei danni, patiti e patiendi, erga omnes, nel caso di notizie false, inesatte o tendenziose, volte a minacciare la reputazione del brand Sole365. Gli affiliati rispondono in prima persona dei propri comportamenti, in particolare se illegali. Pertanto, poiché è in corso un’indagine, fiduciosi nel lavoro degli inquirenti, forze dell’ordine e magistratura, attendiamo gli esiti della attività investigative, riservandoci eventuali azioni civili e penali, allorquando saranno state chiarite le responsabilità ". Â
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