Una intera notte nella navata centrale della Chiesa di Santa Caterina da Siena, quartier generale della Fondazione Pietà de’ Turchini, animata dalla performance site-specific, vale a dire concepita appositamente per la natura della location, dal titolo “Elementare” del collettivo teatrale Amigdala (Meike Clarelli, Sara Garagnani, Federica Rocchi, Gabriele Dalla Barba, Silvia Tagliazucchi). È quanto accadrà domani sera, venerdì 6 luglio dalle 23 all’alba, presso la Chiesa di Santa Caterina da Siena (via Santa Caterina da Siena 38, Napoli). Lo spettacolo è promosso dalla kermesse AltoFest, a cura di TeatrInGestAzione, in collaborazione con la Fondazione Pietà de’ Turchini. La performance, ad accesso continuo, si concretizzerà in una staffetta di sei voci e sei corpi in scena che si relazioneranno, come in un rito collettivo di resistenza e attesa, con lo stupore, la partecipazione e persino il sonno del pubblico. Per l’occasione infatti, la Chiesa di Santa Caterina sarà allestita con materassi che permetteranno ai presenti di addormentarsi, per essere poi risvegliati dai canti e dal contatto con le attrici e gli attori. “Elementare”, prodotto da Amigdala e dal Festival Periferico 2018, è il frutto di quattro giorni di residenza del Collettivo presso gli spazi della Chiesa di Santa Caterina, alla scoperta di angoli inediti e dello spirito del luogo. Lo spettacolo si avvale delle musiche originali di Meike Clarelli, che cura pure la drammaturgia sonora con Davide Fasulo. La conduzione del coro è affidata a Davide Fasulo. Testi di Gabriele Dalla Barba, allestimento scenico di Sara Garagnani con la collaborazione di Silvia Tagliazucchi. Curatrice della performance è Federica Rocchi, con il contributo di Fabio Ghidoni, Sabrina Alberti, Erica Greco del workshop “Maggese – comporre opere sui luoghi”.
Ingresso gratuito. Per informazioni 081402395, coordinamento@turchini.it e
Collettivo attivo dal 2005, Amigdala realizza produzioni che intrecciano performance, arte visiva, ricerca sonora e scrittura. Si tratta di installazioni performative che nascono in stretta connessione con i luoghi in cui si situano, dopo una lunga analisi delle loro caratteristiche e specificità e grazie a un lavoro di relazioni con le persone che li abitano o li hanno abitati. Opere pensate per una fruizione personale e singolare, che creano uno spazio intimo e immersivo, lavorando sull’alterazione della percezione dello spettatore e su meccanismi di attivazione diretta dei partecipanti, in forme che cercano un equilibrio tra radicalità e delicatezza. Le produzioni di Amigdala lavorano su molteplici piani, intrecciando la costruzione di soundscapes, la ricerca storica e antropologica sui territori, la scrittura drammaturgica e musicale originale, l’attraversamento urbano. Come risultato, a partire da una rigorosa ricerca estetica, ogni opera è in grado di combinare la rilettura della storia collettiva e singolare dei luoghi e la valorizzazione di testimonianze e competenze personali con la ricostruzione di legami affettivi tra le persone e i loro paesaggi.
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