"Non abbiamo parole che possano darci consolazione e forza". Non ha parole don Pasquale per spiegare alla famiglia come sia stato strappato alla vita Giuseppe. Non ha parole, nonostante sia il parroco che con la sua omelia cerca di rispondere alle domande dei genitori e dei nonni del ragazzo morto a 14 anni nel sonno. “Il nostro amore per Giuseppe non morirà” dice il prete ad una folla attonita e sconvolta per la tragedia che ha colpito venerdì mattina la famiglia Russo a Torre Annunziata. In centinaia, questa mattina, hanno riempito prima piazza Cesaro e poi la chiesa del Carmine per dire addio al ragazzo morto nella sua camera da letto mentre era in vacanza dai nonni. All'entrata della bara bianca un lungo applauso ha rotto il silenzio. Alla cerimonia funebre, cominciata alle undici e trenta, anche il sindaco Ascione. E' toccato a don Pasquale Paduano, nella sua omelia, interpretare il dolore di una comunità che si chiede come sia stato possibile perdere un giovane così: “Perché il Signore ci hai voluto far provare questa sofferenza indescrivibile? Il nostro affetto ai genitori e ai fratelli di Giuseppe e a tutti coloro che lo ameranno per sempre. Siamo tutti costernati e increduli per quanto accaduto. A cominciare da voi cari genitori e ai nonni. Questa morte improvvisa è un lutto che causa uno sconfinato dolore. È difficile trovare parole che possano lenire la nostra sofferenza. Stiamo morendo pure noi. Ecco perchè il silenzio e la preghiera sono quegli atteggiamenti che possono sopportare un po' il peso della morte di Giuseppe, che si stava affacciando al mondo. Lui vivrà per sempre nel nostro cuore, perché l’amore non può morire”. La folla commossa ha accompagnato il feretro all'uscita dalla chiesa, salutato con il volo di palloncini bianchi.
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