Da amico di famiglia pensa che gliene avrebbe parlato. Un memoriale segreto sul suo rapimento? Ciro Cirillo, l'ex assessore regionale campano dc sequestrato dalle Brigate Rosse e poi liberato dopo una trattativa ancora piena di misteri, ne parlò anni fa in una intervista, smentendo successivamente questa versione. Inevitabile chiedersi, nel giorno dei funerali, se effettivamente quel 'testamento' da rendersi noto post mortem esista o meno. Angelo Gava, figlio dell'ex ministro di Castellammare Antonio e amico di famiglia di Cirillo, è convinto che non esista nessuno scritto rivelatore: ''Ne parlò per togliersi la pressione di tutte le persone che aveva addosso. Io tra l'altro lo chiamai, anche quel giorno, e lui mi disse: 'Angelo, era dovuto, l'ho fatto perché non ce la facevo più'. Lui è stato vittima di una campagna della sinistra. E' stato messo in croce, poveraccio. E si è ritirato dalla politica. Poteva danneggiare il partito in cui militava? Si è ritirato, cosa che adesso non capita''.
Al termine della funzione religiosa, i tre figli Maria Rosaria, Bernardo e Franco avvicinati dai cronisti hanno detto: ''Quello che è successo ha cambiato la vita un po' a tutti, a lui e a noi familiari, forse anche ai nipoti perché per certi versi ci sono stati dei riverberi non simpatici sulla vita di tutti gli altri cari''. E a chi chiede di misteri e della trattativa replicano brevemente: ''Non è il caso, non è il momento''.