DOMENICA 11 MAGGIO 2025





In scena il 4 dicembre 2022

Mimmo Borrelli dipinge Napoli, tra amare verità e violente contraddizioni

Al Teatro Bolivar di Napoli, “Napucalisse” seduce il pubblico con il suo stesso ritratto

di Federica D'Auria
Mimmo Borrelli dipinge Napoli, tra amare verità e violente contraddizioni

Le radici inchiodano l’anima nei corpi in cui vengono al mondo.

Ma Napoli non ha sangue che non somigli alla lava del Vesuvio e, in questo tumulto, le vene si diramano e spingono ovunque.

L’ossimoro continuo in cui serpeggia il napoletano, vive una crescita senza fine perché Napoli è nata così e vuole vivere così, contraddetta.

Risiede in questo conflitto il suo eterno fascino, tra l’abusata accettazione di chi non ha voce e la docile rabbia di chi la vorrebbe meno maleducata.

Napucalisse di Mimmo Borrelli è l’affresco di chi Napoli la maledice e la riempie di grazia.

È il grido di chi la bestemmia e le implora di cullarlo, la bocca dell’inferno e le porte del paradiso, la donna irriverente e la bambina ingenua.

Così Borrelli, accompagnato dalle musiche nostalgiche e tumultuose di Antonio Della Ragione, a turno, incarna in scena il Vesuvio e tutti i figli suoi.

Da Pulcinella a Lucifero, dai bambini strappati all’infanzia agli adulti cresciuti marci, dal comico al tragico, Napoli è presente in scena con una fedeltà che fa vergogna e amore, tenerezza e nausea, malinconia e verità.

L’allegoria è lancinante in Napucalisse perché è lo specchio in cui si riflette il napoletano: una condizione di perenne implosione, un ghigno al posto del sorriso, occhiaie che circondano iridi ancora piene di speranza e la voglia e l’attaccamento di chi Napoli non vuole abbandonarla.  

Questi personaggi, tutti scritti e interpretati da Borrelli, a volte la sbeffeggiano Napoli, altre volte la condannano. Qualcuno urla alzando il mento, qualcun altro si inginocchia e la implora mentre la maledice. C’è chi vorrebbe scappare via e chi resta ai suoi patti e alle sue condizioni, chi le condizioni se le inventa e chi le combatte. C’è anche e soprattutto chi le subisce.

Tra realtà e leggende, Mimmo Borrelli traccia la linea della vita di Napoli e prova a segnarne gli eventi importanti, le caratteristiche più pungenti e le aggressive suppliche al suo animo ribelle e dormiente. E ci riesce.

“Napule venitece vuje,

Napule a campà ccà,

Napule nun me ne fuje,

Napule je schiatto ccà.”


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05-12-2022 11:42:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA