Nelle ultime ore non ci provano neppure più.
Sembra ormai scontato l'addio alla panchina azzurra del tecnico di Reggiolo, qualsiasi sia il risultato della sfida di stasera al San Paolo contro il Genk, ultima gara del girone di qualificazione Champions, un piazzamento che incredibilmente potrebbe accadere anche in casa di sconfitta contro i più che modesti belgi.
Ma veniamo ai fatti, e perchè si consumerà questo clamoroso divorzio.
Tutto comincia ad inizio stagione, quando alla fine della campagna acquisti pur se dispendiosa, a Napoli non arriva James Rodriguez dal Real, calciatore caldeggiato da Ancelotti, e non parte Insigne che nella mente del tecnico di Reggiolo sarebbe stato stostituito per caratteriste tecniche da Lozano giunto comunque all'ombra del Vesuvio con una spesa di 42 milioni di euro, facendo di fatto saltare il progetto tattico del 4-2-3-1 che il mister aveva in testa.
A questo poi si sono aggiunti la mancata cessione di Hysaj, il non recupero di Ghoulam e gli acciacchi di Mario Rui che hanno reso vulnerabile la fascia sinistra, e come se non bastasse la coppia Manolas Koulibaky pur essendo sulla carta la migliore del campionato, non è riuscita ad integrarsi, facendo vedere ma solo a posteriori, quanto fosse importante in questo Napoli l'apporto di Albiol.
Restavano poi i mal di pancia di Allan che sperava di essere ceduto al PSG e i problemi legati ai mancati rinnovi di Mertens e Callejon.
Ancelotti da aziendalista ha fatto buon viso a cattivo gioco sulla campagna acquisti, contando sul suo carisma, ma complici qualche infortunio in più e qualche "capuzziello" di troppo mal gestiti da tecnico e società, uniti alla testardaggine del mister per tournover allenamanti troppo blandi e giocatori schierati in posizioni non rispodenti alle loro catteristiche, si è giunti fra attriti e finte riappacificazioni all'ammutinamento del 5 novembre.
Da allora solo tensioni e tre fazioni (società, giocatori, staff tecnico) che hanno prodotto la peggior crisi del Napoli dell'era De Laurentiis.
I rumors di oggi parlano chiaro, Gattuso il cui procuratore e Mendes, l'uomo che per conto di don Aurelio ha trattato (?) il possibile passagio di James Rodriguez dal Real al Napoli, sarebbe virtualmente il nuovo allenatore dei partenopei fino a giugno 2021, con buona pace di tutti. Ora si tratta solo di concedere a Carlo Ancelotti l'onore delle armi e trattare per una separazione consensuale tutt'altro che impossibile.
E i tifosi?
Tranquilli, ADL da consumato re dei cinepanettoni ha pronto Ibra e così alla fine vissero tutti felici e contenti.