Sentiva il fiato sul collo degli inquirenti. Il narcotrafficante aveva deciso perciò di esportare l'affare della coltivazione della droga dai Monti Lattari al Cilento e anche fuori regione, fino all'Abruzzo. Si sentiva al sicuro nei boschi di San Rufo dove è stato catturato mentre si dedicav ad un business da mezzo milione di euro. É Ciro Gargiulo, 55 anni, soprannominato "o' biondo" uno dei tre narcotrafficanti arrestati a Roscigno dalla Guardia di Finanza di Castellammare. Presi anche i due complici sempre di Lettere, come il loro capo, Ciro Sabatino e Francesco Todisco.
Il ras, originario di Lettere, ha precedenti per droga, ed è ritenuto dagli investigatori un narcotrafficante di "spessore", che ha gestito la coltivazione di marijuana sui Monti Lattari quasi in regime di 'monopolio'.
Gargiulo è considerato un esperto della coltivazione della canapa indiana che poi diventa marijuana: è stato sorpreso in flagranza dai finanzieri, mentre era intento a recidere le piante, che lo hanno bloccato con l'accusa di traffico di sostanze stupefacenti.
Dopo le operazioni antidroga delle forze dell'ordine nella zona dei Monti Lattari, Gargiulo aveva "delocalizzato" la sua attività illecita, spostando le piantagioni in Abruzzo e nel Cilento.
Puoi ricevere le notizie de IlCorrierino.it direttamente su WhatsApp. memorizza il numero 334 919 32 78 e invia il messaggio "OK notizie" per procedere