A Napoli ogni festa che si rispetti ha la sua tradizione culinaria, quella ufficiale e quella che le famiglie si tramandano di generazione in generazione, arricchendola di volta in volta quando entrano nella casa nuore e generi, che a loro volta portano un pezzo della storia e della tradizione della famiglia di appartenza.
La parte da protagonista sulla tavola pasquale a Napoli è la carne.
Si comincia con la cosiddetta "fellata", un piatto da portata possibilmente tondo molto grande dove ci sono salumi paesani tipici (salame, pancetta, capicollo) e formaggi (provolone del monaco, provolone piccante, caciocavallo, provolone fresco e ricotta salata); il piatto è arricchito da uova sode e ravanelli freschi e si accompagna ad un'altro classico della cucina pasquale: il Casatiello.
Per primo non c'è nella tradizione la pasta (anche se nel tempo tagliatelle e pasta in casa hanno fatto la loro comparsa) è il piatto forte è rappresentato dalla minestra marinata, che altro non è che un abbinamento di carne e ortaggi.
'A menesta mmaritata in genere ha questi ingredienti: gallina, prosciutto crudo, polpa di manzo, salsiccia secca piccante, qualche cotenna di prosciutto, carota, sedano, cipolla, prezzemolo, verza, scarola, borragine, cicoria, broccoli di Natale e sale.
Questo piatto, è stato a lungo piatto tipico del regno di Napoli prima di essere sostituito dai maccheroni.
Il secondo ha come sempre protagonista l’agnello che in genere viene preparato al forno con piselli patate e cacio.
Il pranzo di Pasqua a Napoli non può che finire con sua Maestà la Pastiera, uno dei dolci più tipici della pasticceria partenopea.
Buon pranzo.