VENERDÌ 09 MAGGIO 2025





L'inchiesta

Patto tra clan per il pizzo, una bomba ad un supermercato di Castellammare

A Gragnano Liberato Paturzo imponeva tangenti anche agli amministratori di condominio

di Redazione
Patto tra clan per il pizzo, una bomba ad un supermercato di Castellammare

Una bomba contro un supermercato nel centro di Castellammare. Un'intimidazione forte ad un imprenditore che non voleva pagare il pizzo, che osava ribellarsi alla legge delle cosche. Un patto tra boss. Quattro clan che si erano divisi il territorio come si trattasse di fette di una torta. Quattro cosche che imponevano il pizzo, tassando imprenditori e commercianti, tra Castellammare, Pompei e i Monti Lattari. La Dda di Napoli, con il blitz di questa mattina all'alba, conferma la mappa del potere camorristico già emersa dalle inchieste di questi ultimi anni. In nove in carcere e quattro agli arresti domiciliari, tra cui anche una donna: Teresa Martone. C'è la vedova del boss Michele D'Alessandro tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare di oggi. Dalle investigazioni è emersa l'influenza dei i clan “D’Alessandro” e “Cesarano”, rispettivamente, nella zona collinare ed in quella “dabbasso” di Castellamare di Stabia, con ramificazioni a Pompei; il clan “Di Martino” egemone a Gragnano; il clan “Afeltra” a Pimonte ed Agerola, tra loro sostanzialmente alleate, ciascuna delle quali ha continuato ad imporre costantemente “il pizzo” nei territori di rispettiva competenza, avvalendosi della propria forza d’intimidazione, esternata alla vittima di turno dai propri affiliati ovvero da persone "contigue" alle cosche. Inoltre sono state accertate numerose e diverse attività estorsive dei vertici dei clan in danno di imprenditori e commercianti, vessati anche con l’esplosione di ordigni come accaduto in danno di un supermercato, appartenente ad una nota catena commerciale, al fine di piegare la resistenza del titolare. Le investigazioni hanno inoltre evidenziato una serie di attività estorsive poste in essere dal clan Di Martino di Gragnano, in particolare da Liberato Paturzo e Vincenzo Di Vuolo a diversi imprenditori e amministratori condominiali costretti a scegliere sotto minaccia le imprese contigue al clan per l’esecuzione di alcuni lavori edili. Minacce gravi estese anche a direttori di banca, come, ad esempio, nel caso di Paturzo Liberato, imprenditore edile, peraltro già condannato per il reato di cui all’art. 416bis c.p., indicato quale volto imprenditoriale del clan D’Alessandro, ma contiguo pure ad altre realtà criminali come quella di Gragnano Tutti i nomi Michele Carolei, nato a Castellammare di Stabia il 17.03.1969 Giovanni Cesarano, nato a Napoli il 26.05.1966 Luigi Di Martino nato a Castellammare di Stabia il 25.03.1961 Vincenzo Di Vuolo Vincenzo nato a Gragnano il 01.03.1973 Attilio Di Sommanato a Castellammare di Stabia il 13.11.1977 Nicola Esposito nato a Vico Equense il 06.12.1971 Aniello Falanga Aniello nato a Pompei il 04.06.1964 Liberato Paturzo nato a Castellammare di Stabia il 09.07.1966  Ai domiciliari Francesco Afeltra nato a Pimonte il 02.04.1974 Raffaele Carolei nato a Castellammare di Stabia il 19.10.1965 Umberto Cuomo nato a Vico Equense il 21.08.1963 Teresa Martone nata a Castellammare di Stabia il 05.05.1946  
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05-12-2018 18:44:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA