Il Pd stabiese rischia di restare senza sede. Al buio da ieri per bollette dell’Enel non pagate, rischia anche lo sfratto per la morosità accumulata con affitti non saldati da quattro mesi. Stanze vuote dai giorni della vittoria dell’amministrazione Pannullo, con un congresso cittadino sempre rinviato. Per due volte è slittata la data fissata e con ottobre alle porte ancora non c’è alcuna novità su questo fronte. Senza segretario e organizzazione nessuno si preoccupa di fare fronte alle spese, né di mettere in campo iniziative politiche. In un vuoto totale risuona il silenzio della parte vincente del Pd con la squadra di consiglieri e assessori che circondano Pannullo, mentre a farsi sentire è solo Officina Democratica che ruota attorno all’ex vicesindaco Nicola Corrado e a Peppe Giordano candidato alla segreteria prima del rinvio. Completamente fuori dai giochi il gruppo dell’ex sindaco Nicola Cuomo in dissenso dai giorni dello scioglimento anticipato di quell’esperienza. Ed in queste ore è proprio Officina Democratica ad autoconvocare un’assemblea tra otto giorni, come comunica in una lettera aperta inviata direttamente a Matteo Renzi e alla segretaria regionale Assunta Tartaglione. “La situazione in cui versa il Partito Democratico del circolo di Castellammare di Stabia è drammatica e necessita di un intervento immediato da parte dei gruppi dirigenti sovracomunali. Apprendiamo con sdegno, la notizia del distacco dell’erogazione dell’energia elettrica per morosità alla nostra sede, evento questo che va ad aggiungersi ai mancati pagamenti del canone di locazione alla Fondazione dei D.S di Napoli proprietaria dell’immobile che occupiamo. In più di un’occasione abbiamo ribadito la necessità di prendere in considerazione anche gli aspetti organizzativi per evitare che si giungesse ad un epilogo indecoroso che, oltre a minare gravemente la credibilità del partito locale, disonora una comunità che ha radici in una storia “antica” e autorevole. È da più di un anno che aspettiamo che il gruppo dirigente provinciale indica il congresso cittadino, il procrastinarsi di tale situazione è divenuta inaccettabile. Credevamo che alle parole e alle buone intenzioni seguissero i fatti, così non è stato. L’assoluta strafottenza (o un lucido disegno politico?) di chi oggi ricopre ruoli di governo ha gravato su una situazione che era già di per se difficile da gestire”. Dalle considerazioni generali si passa all’affondo nei confronti del sindaco Pannullo rispetto allo slittamento del congresso: “Non abbiamo condiviso, lo abbiamo detto a più riprese, la nota con la quale il segretario Carpentieri rinviava un appuntamento già fissato a pochi giorni dalla sua celebrazione. Non abbiamo condiviso e, soprattutto, compreso le motivazioni politiche e le pressioni che il facilitatore Gennaro Migliore e il Sindaco, il nostro Sindaco, Antonio Pannullo hanno fatto sulla segreteria metropolitana per fare in modo che il tutto fosse rimandato a dopo l’estate. Non capiamo infine l’atteggiamento di quanti hanno avallato tale scelta chiedendo, con un documento accompagnato da diverse firme, che ci fosse uno slittamento al fine di garantire “un’adeguata pubblicità della manifestazione” e scongiurare la possibilità di “veder ridotta in maniera considerevole la partecipazione democratica”, indicando addirittura una “deadline” al 18 settembre. Cosa è successo, hanno cambiato idea o sono solamente pedine di un gioco votato al suicidio politico? Siamo convinti che una buona amministrazione abbia bisogno di un partito che funzioni, che agisca sul territorio, che elabori progetti, che coinvolga i cittadini, che sia radicato nei luoghi di lavoro e del sapere, nei quartieri popolari”.