Mentre in casa dem si discute sul ruolo e la centralità del partito nel panorama politico nazionale, ma anche del suo stesso futuro, esplode il caso tesseramento in Campania, dove siamo alle solite con il tesserameto.
Una situazione quella campana che ha avuto sempre il suo perché nelle primarie nel napoletano, ieri con le tessere on line gonfiate, ieri l’altro con i cinesi.
Ed oggi? Ci risiamo! Le pagine dei maggiorni quotidiani non lasciano dubbi.
L’approssimarsi della competizione ha nuovamente solleticato l’ingordigia dei cosiddetti padroni delle tessere che, nottetempo, hanno fatto salire il totalizzatore degli iscritti fino a pareggiare il risultato reale delle ultime tornate elettorali. Un fatto che ha fatto scattare una lista di segnalazione di brogli che pare non lasciare fuori nessuna delle 5 province, e sul quale oggi è chiamato ad esprimersi l'ex magistrato e parlamentare europeo Roberti.
Un malcostume tutto nostrano che danneggia un partito ferito ed alla ricerca della sua identità, ormai stretto nella morsa di un Terzo Polo, ancora in erba, e la vorace politica populista dei 5Stelle del suo leader Conte e dei suoi sodali.
Insomma, non un buon punto di partenza per chi vuole legittimamente tornare ad essere baricentro nella politica nazionale e locale ma teme la marginalità del suo ruolo, di sicuro non un buon viatico per il cuore pulsante del popolo della sinistra che spera in altro, dalla partecipazione massiva al ritrovato orgoglio identitario, fino al recupero del rapporto con il territorio.
Una sfida allo stato quasi improba quelli dei quattro duellanti per una poltrona, ma a cui vale la pena assistere e vale la pena sperare nel nome della democrazia dell’alternanza.