Con gran parte delle pizzerie chiuse per l'entrata in vigore del nuovo Dpcm e la nuova mappa di colori nelle regioni, la Giornata internazionale della pizza si celebra oggi soprattutto nelle case dove oltre 4 italiani su 10 (44%) hanno scelto di prepararsela da soli.
Questo è quanto emerge da un sondaggio condotto sul sito della Coldietti in occasione della giornata dedicata a uno dei simboli della cucina italiana più conosciuti al mondo.
"Le pizzerie - continua Coldiretti - sono forse il settore della ristorazione più colpito dall'emergenza Covid".
Le vendite nei locali sono dimezzate con un crack stimato dall'assoziazione in almeno 5 miliardi nel 2020, che mette a rischio il futuro di 63mila pizzerie con circa 200mila addetti presenti lungo la Penisola.
"Ma le difficoltà - sottolinea Coldiretti - si trasferiscono su tutta la filiera considerato che a pieno regime nelle pizzerie ogni anno si stima vengano impiegati 400 milioni di chili di farina, 225 milioni di chili di mozzarella, 30 milioni di chili di olio di oliva e 260 milioni di chili di salsa di pomodoro".
Nel tempo della pandemia ad aumentare è dunque solo la spesa domestica, in questo periodo infatti si è registrato un raddoppio delle vendite di preparati per pizze (+101%) nei supermercati secondo l'analisi della Coldiretti su dati Iri.
Infine, ricorda Coldiretti, gli italiani sono i maggiori consumatori di pizza in Europa con 7,6 chili all'anno, e staccano spagnoli (4,3), francesi e tedeschi (4,2), britannici (4), belgi (3,8), portoghesi (3,6) e austriaci che, con 3,3 chili di pizza pro capite annui, chiudono la classifica.
Ma il Belpaese vanta anche - conclude la Coldiretti - l'iscrizione dell'"Arte dei Pizzaiuoli napoletani" nella lista del patrimonio
culturale immateriale dell'umanità dell'Unesco avvenuto il 7 dicembre 2017.