Ferrara partecipa a rendere Pompei la patria della pizza, nell’ottica di valorizzazione dei propri prodotti tipici italiani, della tradizione e del settore agroalimentare, ma anche a livello nazionale per sostenere l'importanza di riconoscere ufficialmente la figura del pizzaiolo all'interno dei programmi didattici degli istituti alberghieri. È dello scorso anno il ritrovamento di un curioso affresco proprio a Pompei, durante gli scavi nella 'Regio IX' del Parco archeologico, che sembra aver riportato alla luce una delle prime rappresentazioni del piatto più famoso della cucina mediterranea: ben visibile è un tagliere contenente un possibile antenato della pizza, risalente a 2.000 anni fa.
Se questa è la storia emersa dalla città antica, sepolta nel 79 d.C. dall'eruzione del Vesuvio, nell’attualità la città campana, insieme a Ferrara, sta operando per valorizzare le sue tradizioni.
Dal Ferrarese provengono infatti le farine utilizzate da molti pizzaioli napoletani in Campania. Nasce così la volontà di creare un patto di collaborazione tra le due città italiane e per questo, oggi, è stato firmato dal sindaco ferrarese Alan Fabbri e quello di Pompei, Carmine Lo Sapio, il protocollo d’intesa che impegna i due enti, anche in collaborazione con la Ditta Molini Pivetti di Renazzo (Ferrara) e con il pizzaiolo Vincenzo Iannucci, a mettere in campo attività e progetti volti a inserire tra le attività didattiche e culturali delle scuole dei rispettivi territori “L’Arte del Pizzaiuolo Napoletano”, unite anche dai valori che sottendono ai riconoscimenti Unesco come patrimonio dell’Umanità, di cui entrambe le città sono insignite. L’obiettivo è quello di attivare specifiche collaborazioni coinvolgendo anche gli istituti alberghieri delle due città, punti di riferimento del settore agro-alimentare, per promuovere percorsi scolastici dedicati alla figura del pizzaiolo, in un’ottica di sviluppo occupazionale per le giovani generazioni.
Carmine Lo Sapio - sindaco di Pompei: "Pompei è Patrimonio dell’Umanità e l’umanità deve beneficiare dell’indotto turistico. Questo è il mio ‘credo’ che mi ha portato ad aprire i confini verso i comuni limitrofi, e non solo. Il Protocollo di Intesa siglato con il collega di Ferrara va a costruire un processo che si apre ai nostri territori e che coinvolge i giovani. Da sindaco di Pompei e da consigliere della Città Metropolitana, con delega al Turismo, coinvolgerò nel progetto tutte le realtà istituzionali e imprenditoriali. Ringrazio il Sindaco di Ferrara Alan Fabbri per aver condiviso il progetto di promuovere negli istituti scolastici ‘l’Arte del Pizzaiuolo Napoletano’. Il protocollo, non a caso, è stato firmato a Pompei, la città che, secondo la storia, è la patria della pizza. Pompei, infatti, non smette di stupirci. Duemila anni dopo che la catastrofica eruzione del Vesuvio la sommerse sotto uno spesso manto di cenere, questo museo all'aria aperta continua ad offrire ai ricercatori nuovi sorprendenti regali. Gli archeologi impegnati negli scavi della Regio IX hanno scoperto un affresco che raffigura una natura morta nella quale un artista sconosciuto riprodusse qualcosa che assomiglia molto a uno dei piatti più tradizionali della cucina italiana: la pizza”.
“Ringrazio il sindaco Lo Sapio per averci accolto, si tratta di una bella partnership tra Ferrara e Pompei, già unite dall’essere entrambe parte del patrimonio Unesco, in cui collabora anche uno dei mulini più importanti d’Italia che, con i suoi stabilimenti nel Ferrarese, produce 240mila tonnellate di farina all’anno. Si tratta di un importante accordo nel segno della valorizzazione delle nostre tradizioni e di un comparto importante come quello del settore agroalimentare, che mira inoltre a sostenere una categoria, quella del pizzaiolo, simbolo di italianità in tutto il mondo, e che da oggi andremo a valorizzare grazie al progetto proposto”, così il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri.
Come specifica infatti Gianluca Pivetti, titolare di Molini Pivetti, quello di Ferrara è “uno dei pochi mulini in Italia che ha campi di grano nel territorio nazionale. L'80% del nostro prodotto è italiano, e il 50% proviene dal territorio ferrarese e emiliano”.
Il protocollo d'intesa tra Ferrara e Pompei sottolinea anche l'importanza dell'Arte del Pizzaiuolo Napoletano. "Ad oggi i costi elevati dei corsi per pizzaioli rendono questa professione inaccessibile a molti giovani desiderosi di intraprendere questa carriera. La firma dell’accordo rappresenta anche un impegno verso la creazione di percorsi formativi specifici ed evidenzia la necessità di riconoscere ufficialmente la figura del pizzaiolo all'interno dei programmi didattici degli istituti alberghieri, così come già avviene per il ramo cucina e sala, garantendo così che anche questa professione sia accessibile a tutti”, spiega Vincenzo Iannucci, responsabile del progetto pizzeria Molini Pivetti.
"Serve con urgenza una maggiore attenzione e sensibilità all'agricoltura sostenibile, coinvolgendo tutti, dai produttori agli utilizzatori finali, fino ai consumatori. Presso Molini Pivetti, già nel 2018 abbiamo lanciato il progetto 'Adotta un campo di grano', per educare i bambini delle scuole primarie sull'importanza di prendersi cura del nostro pianeta attraverso esperienze tangibili e dirette con la natura, avvicinando i più giovani all’ambiente e promuovendo una maggiore consapevolezza sull'argomento", aggiunge Alessandro Zucchi, agronomo e responsabile dei progetti di filiera dei Molini Pivetti.