Non c'è mai pace in casa Napoli ,anche dopo lo spettacolo offerto in casa della Fiorentina non più tardi di due giorni fa. Se prima era stato il presidente Aurelio De Laurentiis a gettare benzina sul fuoco (condizione di Higuain n.d.r.), prontamente spento da Sarri in conferenza stampa e da Higuain sul campo, oggi tocca a procuratori ed addetti ai lavori. Un circolo vizioso che non crea la tanto agognata pace e tranquillità nell'oasi di Castel Volturno e che fa di tutto per non renderla serena. Intervistato dai colleghi di Radio CRC, Bruno Satin, procuratore di Kalidou Koulibaly, ammette candidamente che molti tra i maggiori club d'Europa hanno nel mirino il difensore senegalese, autore finora, di una stagione di alto livello. Non ci sarebbe nulla di male ad ammettere l'interesse di altre squadre per il suo assistito, se non fosse altro che non si tratta di un attestato di stima, ma di una subdola chiamata al rialzo del contratto. Un gioco delle parti che a questo punto della stagione, con il Napoli ancora in corsa per lo scudetto, non fa bene al calciatore ne alla società, considerando inoltre che il contratto di Koulibaly è a lunga scadenza (2019), ma perchè parlarne ora?
Altra questione non di secondaria importanza, è la permanenza di Manolo Gabbiadini, a gennaio vero leitmotiv del mercato di riparazione. Il procuratore Silvio Pagliari ha mostrato e continua a mostrare insoddisfazione per il suo assistito, causa lo scarso minutaggio che rischia di fargli perdere l'europeo e di conseguenza ne potrebbe inficiare la valutazione di cartellino ed ingaggio. L'offerta di 25 mln di euro da parte del Wolfsburg era reale e forte è stata la volontà della società di trattenerlo, resta da capire perchè si sia rifiutata un'offerta del genere per un calciatore che colleziona così pochi minuti di campo. L'interpretazione che più trova riscontri è la cessione di Higuain, che aprirebbe la strada alla titolarità di Gabbiadini, ritrovandosi praticamente l'erede del bomber argentino in casa, ma perchè parlarne ora?
Discorsi senz'altro interessanti, ma non in un momento del genere dove si rischia di rompere tutto dall'interno. Eppure alle radio e sul web, la corsa dei giornalisti per intervistare il procuratore di turno o l'esperto di mercato è frenetica.
Sarebbe il caso di individuare tra gli addetti ai lavori, chi vuole il bene della squadra e chi invece sente, con un indegno sadismo, quell'irrefrenabile desiderio di destabilizzare l'ambiente partenopeo, quasi a provarci gusto. I tifosi hanno il potere nelle loro mani, ed è semplicemente quel libero arbitrio che può fargli capire chi rema a favore e chi rema contro, evitando di seguirli e semmai prenderli ad esempio. Ma perchè parlarne ora? No, parliamone ora invece!