Sigilli a 53 appartamenti e 67 box realizzati a Sant’Agnello al posto di un agrumeto, in costiera sorrentina, con un intervento di housing sociale. Per la Procura di Torre Annunziata è abusivo. Quattro gli indagati tra cui l’ingegnere Antonio Elefante di Castellammare, specializzato nelle operazioni di complessi di housing sociale, coinvolto nella inchiesta sulla conversione dell’ex area Cirio stabiese in un complesso di case. È lui l’amministratore della Shs srl, società che stava ultimando le opere «del primo esempio di edilizia ad alta sostenibilità ambientale», ma allo stesso tempo è relatore del progetto e direttore dei lavori. Indagati anche Massimiliano Zurlo, commercialista e altro amministratore; e altri due ex ad della società, l’avvocato Danilo Esposito e Francesco Gargiulo. i rappresentanti legali della New Electra, azienda edilizia di Piano di Sorrento. I permessi per realizzare quelle opere non sarebbero conformi alle normative urbanistiche. Secondo il pm Pierpaolo Filippelli, il sequestro è stato disposto perché l’intero complesso residenziale era stato realizzato “sulla base di un Pua, di un’autorizzazione paesaggistica e di un permesso a costruire totalmente illegittimi e contrastanti con le norme di legge e gli strumenti di pianificazione”. Con un provvedimento di urgenza è stato sequestrato un intero complesso edilizio in via di ultimazione, su disposizione della Procura di Torre Annunziata. Nel piano di "housing sociale" di via G.M. Gargiulo anche una palestra, una serra didattica e svariati volumi pertinenziali.
A presentare diverse denunce sono state le associazione ambientaliste, Italia Nostra e dal Wwf "che segnalavano - scrive in una nota il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata facente funzioni, Pierpaolo Filippelli - numerose illegalità amministrative nel procedimento di formazione del permesso a costruire rilasciato alla società SHS srl del responsabile dell'ufficio Tecnico del Comune, tali da rendere l'imponente intervento edilizio in sostanziale contrasto con il piano urbanistico territoriale della costiere sorrentino-amalfitana e con la legge regionale n. 19/09". Continua il magistrato nella sua nota: "Le doglianze delle associazioni si rivelavano fondate alla luce della decisione della Corte Costituzionale che si pronunciava in termini generali in ordine alla inapplicabilità delle norme derogatorie della legge 19/09 nei territori sottoposti al piano urbanistico territoriale", rendendo di fatto il piano urbanistico attuativo approvato nel 2015 "non conforme al Put e come tale contra legem".
Il provvedimento cautelare è stato disposto in via d'urgenza, "sussistendo - conclude Filippelli - la concreta e attuale necessità di impedire che i lavori attualmente in corso di esecuzione fossero portati a compimento, con notevole aggravio del carico urbanistico, considerata la natura e l'entità dell'imponente intervento edilizio".
Puoi ricevere le notizie de IlCorrierino.it direttamente su WhatsApp. memorizza il numero 334 919 32 78 e invia il messaggio "OK notizie" per procedere