Scafarto ha deciso. In fondo l'idea di fare l'assessore alla sicurezza era già nei suoi progetti prima che gli stabiesi decidessero che a fare il sindaco doveva essere Gaetano Cimmino. E ora che la proposta ufficiale gli è arrivata si tratta solo di verificare gli ultimi aspetti prima di buttarsi nella nuova esperienza. Il maggiore di Castellammare ha avuto un nuovo incontro con il primo cittadino oggi pomeriggio, ma nel frattempo ha già fatto verifiche e passaggi per poter prendere la decisione definitiva e accettare l'incarico di assessore alla legalità e alla sicurezza. Un incarico che assumerebbe contemporaneamente a quello di ufficiale dell'Arma. Annullata dai magistrati del Riesame e della Cassazione la decisione di sospenderlo per un anno per le accuse di depistaggio nell'inchiesta sul padre di Renzi, il maggiore di Castellammare è attualmente tornato in servizio. Ma quella di Scafarto non è una scelta semplice, il coinvolgimento in politica camminerebbe di pari passo all'inchiesta che lo vede indagato per le accuse di falso, depistaggio e rivelazione del segreto istruttorio. Per il Riesame “sembra poco credibile che Scafarto abbia voluto falsificare l’informativa per affermare una circostanza che poco avrebbe apportato al suo intento di ‘inchiodare Tiziano Renzi alle sua responsabilità’”. Ma la Procura di Roma prosegue per la sua strada e la vicenda giudiziaria è tutt'altro che chiusa. Violenta la reazione alla possibile nomina di Scafarto da parte dell'ex sindaco Bobbio che addirittura in un post su Fb dice: "Per la giunta di Castellammare non ci piacciono assessori abituati a vivere e lavorare inchinati davanti alle Procure". In silenzio il consigliere eletto in Fratelli d'Italia, Ernesto Sica, che non prende posizioni pubbliche sullo scontro in atto. Ma la posizione del magistrato, a sua volta coinvolto in inchieste e in aperto conflitto con una parte dei suoi colleghi, è isolata comunque all'interno della maggioranza di centrodestra. E l'ingresso di Scafarto al fianco di Cimmino viene quotato dall'interno di Palazzo Farnese come cosa quasi fatta.