Con il sindaco Coppola e il suo collaboratore Francesco Di Maio ripreso in un video della finanza mentre conta i soldi delle mazzette nel bagno di un ristorante sono indagati anche dirigenti del comune e funzionari. Un terrmoto giudiziario sull'amministrazione eletta nel 2020 con una coalizione civica. Emersi dalle indagini della procura di Torre Annunziata anche affidamenti diretti a un’associazione, secondo gli inquirenti, intestata ad un prestanome ma di fatto gestita dal sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, e dal suo commercialista e consigliere comunale di maggioranza Vincenzo Sorrentino. Risulterebbe infatti che la sede dell'associazione era lo studio del commercialista amico. Una gestione al centro di indagini della Guardia di Finanza e della Procura di Torre Annunziata che ieri hanno portato all’arresto in flagranza del primo cittadino di Sorrento. Sono 17, insieme con il sindaco di Sorrento Massimo Coppola, il suo intermediario “mago e sensitivo” Raffaele Guida, e il collaboratore del primo cittadino Francesco Di Maio, le persone iscritte nel registro degli indagati. Nel registro degli indagati figurano anche: Filippo Di Martino, Mariagrazia Caiazzo, Donato Sarno, Graziano Maresca, Luigi Desiderio, Mario Parlato, Aniello Vanacore 30 anni, Aniello Vanacore 32 anni, Luigi Todisco, Luigi De Gregorio, Raffaele Guarino, Alessandro Di Domenico, Gennaro Esposito, Vincenzo Rescigno. Il decreto di perquisizione riguarda infatti anche dirigenti comunali, tecniciR.U.P. (“Responsabile Unico di Progetto”) e imprenditori. Tra gli appalti finiti al centro delle attenzioni degli inquirenti, quello per la promozione del Brand Sorrento, per la fornitura di panchine smart, di adeguamento tecnologico del teatro Tasso, di un percorso pedonale costiero, di riqualificazione dell’area del complesso eliportuale, per il recupero dal degrado di un centro per anziani e di realizzazione e manutenzione di un nuovo impianto di illuminazione cittadino.Poi ci sono le gare di appalto relative alla riqualificazione dello Stadio Italia di Sorrento e, appunto, alcuni affidamenti diretti per l’organizzazione di alcuni eventi all’associazione culturale per cui si ipotizza il reato di peculato. Agli indagati è stato notificato un decreto di perquisizione eseguito dai finanzieri che hanno passato al setaccio uffici comunali, abitazioni e sequestrato materiale documentale, telefoni cellulari, computer e altri dispositivi informatici.