Il giorno della supplica il Vescovo Battaglia lo dedica a chi è umiliato. "Il futuro è dei piccoli, e ogni futuro va costruito nel presente, nella capacità di accogliere, di agire per il giusto oggi, affinché il domani veda innalzato chi è umiliato adesso". Lo ha detto l'arcivescovo di Napoli, Mimmo Battaglia, presiedendo a Pompei la solenne celebrazione della messa con la supplica alla Madonna del Rosario. "Quante volte invece - ha ammonito Battaglia - le nostre parole incoerenti, l'egoismo delle nostre azioni tradiscono l'amore e la giustizia? Quante volte allontaniamo da noi i bambini, gli indifesi, e non ci accorgiamo della durezza dei nostri cuori? Molti ragazzi vengono definiti a rischio di devianza. Ma forse, a essere a rischio è la nostra capacita di amare e di accogliere. Disponibilità ad abbracciare i più piccoli e a non ripudiare nessuno è non tanto fare domande come i farisei, ma saper offrire risposte". Tutto ciò specie mentre "le avversità sembrano tarpare le ali all'entusiasmo del futuro e l'egoismo dei cuori appare il pericolo più grande per l'intera umanità e perfino per il pianeta". Accolto dall'arcivescovo-prelato di Pompei, monsignore Tommaso Caputo, l'arcivescovo di Napoli si è soffermato anche - commentando il Vangelo del giorno - sul valore delle unioni coniugali. "Due sposi, nel giorno del matrimonio, non dovrebbero promettere di stare insieme per sempre, ma di tenere per sempre vivo l'amore. È questo che consente loro di crescere e non ricadere nella solitudine. Perché il male è la solitudine. Dio non è per la solitudine. La solitudine, come la distanza, non è colmata dai discorsi, è colmata da uno sguardo, da una carezza, da un abbraccio". L'evento religioso ha visto la partecipazione di centinaia di fedeli, sul sagrato della basilica fondata da Bartolo Longo, provenienti da tutta la Campania.
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