Si vantavano di guadagnare quanto i politici, "4.000 euro al mese", e con quei soldi se ne andavano in vacanza in un lussuoso resort alle Maldive. Era questo il frutto dell'attività illecita di una banda di topi d'appartamento attiva in Campania, in particolare nelle province di Salerno, Napoli e Avellino. A scoprirli, i carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli che hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Salerno a carico di tre persone (Ciro Romano, Giuseppe Romano e Ciro Guillari) ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata ai furti in appartamento.
Nel corso di indagini coordinate dalla Procura di Salerno - i cui dettagli sono stati illustrati questa mattina in una conferenza stampa - i militari della Sezione reati contro il patrimonio hanno accertato che nel periodo tra luglio e settembre 2016 la banda aveva commesso numerosi furti in case dei quartieri residenziali di Napoli, Salerno e altri comuni della Campania. Gli arrestati - tutti del rione Traiano, alla periferia di Napoli - operavano sempre con le stesse modalità: con sopralluoghi di giorno individuavano gli appartamenti da colpire e con la tecnica del "pezzetto di carta" verificavano se i proprietari fossero rientrati. Poi i furti, di mattina nei giorni di mercato, di notte nelle case lasciate dalle famiglie in vacanza. I "pali" si piazzavano con le auto nelle vicinanze, pronte per la fuga. Nelle case svaligiate rubavano qualsiasi cosa: denaro contante, oggetti preziosi e argenteria, capi di abbigliamento griffati.
Il tutto, poi, venduto a ricettatori del Napoletano, assicurava ai malviventi un elevato tenore di vita del quale si vantavano dicendo: "abbiamo fatto 4.000 euro? - ?sai chi li guadagna? solo i politici!...". Una vita all'insegna del lusso, dunque, documentata da una serie di selfie, alle Maldive, pubblicati da uno degli indagati sul suo profilo social dove si accerta un soggiorno della famiglia Romano in un lussuoso resort. Sono in corso accertamenti per verificare l'esistenza di eventuali complici nei territori in cui si sono registrati i furti.