Ucciso dal cugino, funerali blindati per la vittima. È stato seppellito nel cimitero di Santa Maria la Carità. Benedetta, in mattinata, la salma di Salvatore Palombo in una cerimonia alla presenza di moglie, figli e pochi intimi. Esequie private per evitare che nella famiglia possa riaccendersi la voglia di vendetta dopo la sequenza di violenza.
Nella giornata di ieri l'autopsia sul corpo del quarantenne, dipendente di una concessionaria di moto, morto dissanguato durante il trasporto in auto all'ospedale San Leonardo. Un colpo al petto inferto da Umberto Longobardi, 44 anni, durante una lite avvenuta in casa dell'uomo agli arresti domiciliari. Una tragedia di Capodanno preceduta da minacce e liti che partivano dai giorni precedenti.
Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire una storia di rancori e dissidi che partiva da lontano. Nel pomeriggio del 2 gennaio Palombo era andato a casa del cugino, a Casola, per "chiarire" portando all'incontro un amico e un'arma. Un bastone di metallo da utilizzare durante la conversazione legata ad accuse su una presunta relazione extraconiugale con una nipote. Ma la vittima aveva fatto precedere il suo arrivo con minacce al cugino, anche cognato e a sua moglie, per motivi economici. E la lite per soldi è una delle piste seguite dagli inquirenti. Poi la discussione si trasforma e Umberto Longobardi prende un coltello da cucina con cui colpisce il parente. Non c'è scampo per Palombo, morto mentre arrivava in ospedale. Ora il cugino è accusato di omicidio volontario e due famiglie sono distrutte per sempre.