SABATO 10 MAGGIO 2025





la situazione

Vaccini: il punto

Domani Astra Day sul territorio Asl NA 3 Sud

di Amleto Vingiani
Vaccini: il punto

Mercoledì 9 giugno Astra Day sul territorio ASL NA 3 Sud.
In una corsa a mantenere all’Italia ed alla Campania in particolare  il primato nella percentuale di popolazione vaccinata.

Questo ci dà modo di fare il punto attuale sullo stato dell’arte della vaccinazione in Italia.
La notizia recentissima del record di 600.000 dosi in una singola giornata ce la dice lunga su quale sia il ritmo attuale di somministrazione e su quale accelerazione sia stata imposta dalla organizzazione targata Draghi.
In particolare colpisce l’elaborazione statistica pubblicata sul CorSera dell’8 giugno che prevede, al ritmo attuale, il raggiungimento della cosiddetta immunità di gregge – calcolata ad una soglia del 70% della popolazione vaccinata – per la Campania al 20 agosto cioè prima di ogni altra regione italiana e con Abruzzo, Molise e Puglia ben più avanti rispetto ad Emilia, Veneto e Piemonte che dovranno invece aspettare metà settembre per raggiungere la stessa soglia.
La qualità di una elaborazione statistica come noto si basa sulla qualità dei dati di partenza  e sulla adeguatezza al contesto della metodologia usata … però colpisce questa specie di rivincita della vituperata organizzazione sanitaria del Sud rispetto alla nordica efficienza. Vedremo.
Ma su una cosa vorremmo porre l’accento: la immunità di gregge come noto è quel fenomeno che si determina, variabile con l’agente infettivo, allorché è immunizzata una percentuale tale della popolazione che l’infezione smette di circolare. Essa è stata calcolata fin dall’inizio tra 70% ed 80% della popolazione  per il Covid mentre è, per esempio, oltre il 90% per il morbillo, malattia  estremamente più contagiosa.
Questo studio pone dunque una soglia del 70% per il raggiungimento della immunità di gregge e la Campania al 20 agosto sarà a quella soglia: saremo al sicuro a quella data? Si e no.
Certamente una simile percentuale di vaccinati renderà molto più improbabile infettarsi di Covid e, se anche, le forme cliniche saranno molto più blande rispetto a  quanto visto nell’ultimo anno.
Questo è stato dimostrato in gran Bretagna ed Israele che per primi hanno abbattuto la diffusione del virus ma soprattutto l’incidenza di forme gravi che son poi quelle che hanno messo per qualche tempo in ginocchio, l’Italia ed ancora flagellano tanta parte del Mondo.
Perché il Covid ha una mortalità del 2% , forme gravi nel 5% e la necessità di ospedalizzazione nel 5-10% delle forme. Sembra poco ma su numeri enormi di infetti come quelli che ci sono stati, gli ospedali sono scoppiati, in Campania, in Italia, a Londra come a Parigi e Madrid, a New York come Mosca. Un po’ meglio nei regimi decisamente autoritari, ma questo è intuibile.
Quindi è importantissimo che il vaccino difenda dall’infezione ma soprattutto dalle forme gravi, che diventi una malattia sostenibile dai sistemi sanitari, una specie di influenza…. ora e col vaccino non nella primavera scorsa come ha sostenuto qualche personaggio che, creduto da alcuni, ha determinato in costoro rovina e morte invitandoli ad abbassare le difese.
Ma non è questo il momento di discutere dei problemi della  comunicazione intorno al Covid che pure ci son stati e  gravi ed hanno fatto scuola. Si e no dicevamo. Una certa cautela la induce un recente lavoro sulla prestigiosa rivista  Nature  che ci mostra quanto possa essere fallace parlare di immunità di gregge in presenza di varianti che al vaccino sono resistenti o parzialmente resistenti.
Come noto in Sud Africa la variante lì sviluppata è meno ben controllata dall’Astra Zeneca mentre la variante cosiddetta indiana mostra una resistenza maggiore a più tipi di vaccini. Ma per ora ciò che si somministra protegge ancora in modo accettabile ed anche se ci si infetta con una variante più aggressiva la forma è meno grave se si è vaccinati. Ma, come affermato da un grande epidemiologo del Royal College, se si lascia crescere l’infezione questa determinerà sempre nuove variazioni molecolari ed una di queste potrebbe essere non più responsiva e quindi diventare la variante leader perché non più ostacolata dalla immunizzazione della popolazione. Non è affatto uno scenario certo ma c’è un solo modo per evitarlo con certezza: portare i vaccini a quella popolazioni che non hanno mezzi per acquistarlo e per somministrarlo. Non si può consentire lo svuluppo incontrollato del virus da nessuna parte del pianeta.
Ciò che accade in altre parti del Mondo riguarda anche noi e non per la globalizzazione o per imperativi etici che pure avrebbero un loro peso: per il fatto che una malattia infettiva seria e diffusiva come questa avrebbe camminato anche nel Medioevo. Ma oggi abbiamo gli strumenti per fermarla e prima si fa meglio è. Non è il tempo dell’egoismo né delle barriere ma quello della cooperazione e della solidarietà che scalda i cuori ma soprattutto salva tutti insieme.

 


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08-06-2021 19:26:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA