DOMENICA 20 LUGLIO 2025





IL SEQUESTO

Vico Equense, ristorante abusivo: sequestro da un milione di euro. Tre indagati

Operazione della Guardia di Finanza. Reati edilizi e urbanistici, sotto chiave intero compendio immobiliare

di Redazione
Vico Equense, ristorante abusivo: sequestro da un milione di euro.  Tre indagati

"Grave abusivismo edilizio, impatto ambientale devastante". Maxi operazione della Guardia di Finanza a Vico Equense, sequestrato il ristorante. Sotto chiave l'intero compendio Immobiliare.

Oggi il Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo d'urgenza, emesso dalla Procura nei confronti di tre soggetti, indagati, in concorso tra loro, per lottizzazione abusiva, opere eseguite in assenza di autorizzazione paesaggistica e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico nel comune di Vico Equense.

Oggetto della misura cautelare reale è 'intero compendio immobiliare, del valore di oltre 1,3 milioni di euro, ubicato a  Vico Equense alla via Cristoforo Colombo 3, originariamente costituito da un esercizio commerciale di Bar-Ristorante-Pizzeria denominato prima "Antica Pagliarella" e successivamente "Ritrovo degli Amici". Pur essendo le denominazioni simili, il provvedimento non coinvolge l'attività 'Ristorante Degli Amici', aperta regolarmente.

Il ristorante nel mirino del provvedimento è stato oggetto, negli anni, di una serie di opere di trasformazione urbanistica ed edilizia, realizzate in violazione degli strumenti urbanistici vigenti e delle leggi statali e regionali, nonché senza le prescritte autorizzazioni ovvero sulla scorta di autorizzazioni rilasciate contra legem, che hanno determinato la creazione di un organismo edilizio del tutto diverso da quello originario, integrante una vera e propria lottizzazione abusiva, che ha comportato lo stravolgimento urbanistico del territorio un devastante impatto ambientale, come accertato dalle indagini svolte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Castellammare di Stabia, supportate da una consulenza tecnica disposta dalla Procura.

Sono state realizzate, nel tempo, le seguenti opere, in assenza di qualsivoglia titolo abilitativo:
-un fabbricato composto da due piani fuori terra, oggetto di una pratica di condono edilizio mai formalmente esitata e non accoglibile, essendosi formato il silenzio rigetto da parte della Soprintendenza ai Monumenti, che non si era mai pronunciata sulla relativa istanza di condono edilizio comprendente immobili ricadenti in aree sottoposte alla tutela del patrimonio paesaggistico.

-un manufatto adibito ad attività ricettiva (ristorante-pizzeria), costituito da due piani fuori terra, entrambi oggetto di una richiesta di condono edilizio mai formalmente esitata, improcedibile e non accoglibile, non essendo stati presentati i documenti previsti per legge entro il termine di tre mesi dalla espressa richiesta del Comune di integrazione della documentazione

-un manufatto destinato in parte ad abitazione, costituito un piano fuori terra, ed in parte ad attività industriale artigianale, costituito da un piano fuori terra, Oggetto di una richiesta di condono edilizio mai formalmente esitata, improcedibile e non accoglibile, non essendo stati presentati i documenti previsti per legge entro il termine di tre mesi dalla espressa richiesta del Comune di integrazione della documentazione; nell'area originariamente occupata da un unico manufatto adibito ad attività ricettiva (ristorante-pizzeria), già oggetto di domanda di condono edilizio, un ulteriore ampliamento, costituito da un piano fuori terra, oggetto di un ulteriore domanda di condono edilizio, improcedibile e non accoglibile, non essendo stati presentati documenti previsti per legge entro il termine di tre mesi dalla espressa richiesta del Comune di integrazione della documentazione.

Successivamente, dopo che nel luglio 20 13 l`intero compendio immobiliare era stato reso inagibile a causa di un incendio, veniva presentato, dalla proprietà, un progetto di riqualificazione unitario, richiedendo la definizione di tutte le pratiche di condono edilizio sopra menzionate, sebbene le stesse fossero improcedibili, non essendo state integrate nei termini di legge con la documentazione richiesta dall'autorità comunale, nonché sebbene, dopo la presentazione delle suddette pratiche di condono, fossero state realizzate ulteriori opere abusive.

Venivano, pertanto, rilasciati dal Comune l'autorizzazione paesaggistica in sanatoria e il permesso di costruire in sanatoria aventi ad oggetto le seguenti opere:
-realizzazione di un fabbricato su due livelli, adibito a civile abitazione
-realizzazione di un manufatto adibito in parte civile abitazione ed in parte ad attività artigianale (officina meccanica)
-realizzazione (demolizione e ricostruzione) e successivo ampliamento di un manufatto_adibito ad attività ristorativa (ristorante denominato ex "Antica Pagliarella" illegittimamente subordinato alle eliminazione della ulteriore superfetazione inerente all'unità abitativa.

In prosieguo di tempo, veniva presentato, dalla proprietà, un progetto di variante in corso d'opera al permesso costruire per la realizzazione di un piano interrato di garage" costituito da un unico piano, avente superficie coperta di mq. 1250 e volumetria di me.4250, sebbene lo stesso risultasse in contrasto con le norme.

In data 18 settembre 2020 e in data 20 ottobre 2020 il Comune rilasciava rispettivamente l'autorizzazione paesaggistica e il permesso di costruire per la realizzazione di un'autorimessa interrata pertinenziale ai sensi della L.122/89 e L.R. 19/01, quale variante in corso d'opera all'originario permesso di costruire, da ritenersi illegittimi in quanto adottati in violazione delle norme citate.

Infine, in data 25 marzo 2023 la società proprietaria dell'immobile (REDIMO S.r.l.") presentava al Comune una SCIA per il cambio destinazione d'uso- da ristorante a supermercato con un annesso punto di ristoro e garage interrato di servizio. L'adozione del decreto di sequestro preventivo in via d'urgenza da parte della Procura della Repubblica si è resa necessaria per evitare che i reati venissero portati ad ulteriori e più gravi conseguenze attraverso l'ultimazione delle opere abusive, che erano ancora in corso.

 

 


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05-07-2025 10:54:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA